ConsumerLab: divario tra consumatori e imprese sulla sostenibilità
In Italia il divario tra consumatori e imprese in tema di sostenibilità è ancora molto ampio. Lo rivelano i risultati della XI ricerca di ConsumerLab “Interazione imprese-consumatori per gli obiettivi di sviluppo sostenibile. A che punto siamo?”, presentata il 2 ottobre durante un evento del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2020 dell’Asvis.
Nel documento, sono stati raccolti i commenti ricevuti dalle imprese e dai consumatori e manager Sdgs (quanti curano la redazione dei bilanci di sostenibilità) sulla X Ricerca “Il Futuro non aspetta, retroscena dell’Economia Sostenibile – Stress test da Covid-19” dove sono state messe a confronto le diverse prestazioni delle imprese con le valutazione dei consumatori. «Il confronto – si legge nel report – ha dimostrato l’insufficiente compatibilità tra le prestazioni implementate dalle Imprese e le prestazioni preferite dai Consumatori. È stato importante valutare, secondo la visione dei Consumatori, l’impatto (effetto diretto) e l’influenza (effetto indiretto) sul Territorio (sistema Ambiente-Biodiversità), sulla Società (sistema Istituzioni-Comunità), sul Mercato (sistema Produttori-Consumatori) nel rispetto della legalità e di altri portatori d’interesse; una visione sensibile alla dinamica della consapevolezza che conduce alle scelte di acquisto».
L’analisi ha valutato l’interazione tra imprese, consumatori e manager Sdgs con particolare riferimento agli obiettivi 9 (Imprese, Innovazione e Infrastrutture), 12 (Consumo e Produzione Responsabili) e 17 (Partnership per gli Obiettivi) di Sviluppo sostenibile al 2030. È emerso che il percorso verso l’Agenda 2030 è ancora incerto e incompleto. In particolare, i consumatori non hanno ancora una percezione chiara ed efficace per orientarsi ed evolvere il loro stile di vita e il loro modo di consumare.
ConsumerLab suggerisce di definire standard univoci, misuratori delle performance, dei cambiamenti, degli impatti sociali, ambientali ed economici procurati all’esterno, sia nel medio-lungo che nel breve periodo. Inoltre, ritiene che le imprese si debbano impegnare a coinvolgere costruttivamente i consumatori, ad esempio con una comunicazione del Bilancio di Sostenibilità o della Dichiarazione Non Finanziaria più “user friendly”.
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