Settore fossile vicino al crollo. Perdite Covid a 25mila miliardi $
La crisi causata dalla pandemia di coronavirus continua a investire il settore dei combustibili fossili. Si stima che l’impatto dell’epidemia potrebbe causare una perdita di 25mila miliardi di dollari all’industria, accelerando un declino per le aziende più inquinanti del mondo ormai già in fase “terminale”. A rivelarlo, come anticipato nella rassegna sostenibile di questa settimana (Et.Observer/222 – Petrolio, perdite per $25tn), è il report “Decline and Fall: The Size & Vulnerability of the Fossil Fuel System” del think tank finanziario Carbon Tracker.
Secondo l’analisi, il valore delle riserve mondiali di combustibili fossili potrebbe diminuire di due terzi, prima di quanto l’industria si aspettasse, perché la crisi Covid-19 ha accelerato la caduta della domanda di petrolio, gas e carbone. L’incombente crollo dei combustibili fossili, però, potrebbe rappresentare «una significativa minaccia alla stabilità finanziaria globale», cancellando il valore di mercato delle aziende di combustibili fossili.
Il report prevede che un calo del 2% della domanda di fossil fuel ogni anno potrebbe causare il crollo dei profitti futuri delle compagnie petrolifere, del gas e del carbone da 39mila miliardi a “soli” 14mila miliardi di dollari. La domanda mondiale di combustibili fossili è crollata di quasi il 10% a causa del blocco del coronavirus e, secondo gli analisti, potrebbe non riuscire a riprendersi dalla crisi.
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