Aie: la domanda globale di petrolio non ancora al picco
Gli effetti positivi sul clima prodotti dalla pandemia di Covid-19 e dal conseguente lockdown non sono destinati a durare. A dirlo è Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale dell’energia (Aie). Birol sostiene che la domanda globale di petrolio non abbia ancora raggiunto il picco.
Nelle scorse settimane diversi esponenti del settore energetico avevano ipotizzato che i cambiamenti innescati dall’epidemia, come il lavoro da casa diffuso e la limitazione dei viaggi all’estero, potrebbero ridurre i consumi in modo permanente e che i quasi 100 milioni di barili di petrolio al giorno consumati l’anno scorso in tutto il mondo potrebbero segnare il picco della domanda globale. Questo avrebbe enormi implicazioni per il cambiamento climatico: bruciare meno petrolio, infatti, ridurrebbe in modo permanente le emissioni di gas serra e faciliterebbe il raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul clima.
Birol, però, non è della stessa opinione. In un’intervista a Bloomberg, ha affermato che il coronavirus limiterà solo temporaneamente la domanda di petrolio, e di conseguenza le emissioni, ma i consumi torneranno a crescere più di prima nel 2021 e oltre. «In assenza di politiche governative forti, una ripresa economica sostenuta e i prezzi bassi del petrolio porteranno probabilmente la domanda mondiale di petrolio ai livelli di prima e oltre», ha detto. Per questo motivo, il direttore esecutivo esorta i governi a utilizzare i loro pacchetti di ripresa economica per combattere i cambiamenti climatici e investire in energia verde.
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