Covid-19, per Candriam è un’opportunità per ripensare l’aviazione
David Czupryna, Head of Esg client portfolio management di Candriam, ha scritto un commento sull’aviazione, “Can aviation turn the skies blue?”, in cui argomenta che la crisi legata alla Covid-19 abbia creato l’opportunità di affrontare questioni globali «con misure coraggiose e di vasta portata». Czupryna parte dalla premessa che le compagnie aree, ferme per il periodo più lungo della storia dell’aviazione civile «si stanno mettendo in fila per ricevere gli aiuti di stato». Secondo il manager, «i governi potrebbero cogliere l’opportunità per assicurare che la loro sopravvivenza sia legata a un bilanciamento del loro impatto sul cambiamento climatico», subordinando il sostegno finanziario alla riduzione delle emissioni di gas serra.
Prendendo in considerazione l’aumento delle emissioni di CO2 nell’ultimo decennio, l’analisi arriva alla conclusione che, nonostante l’incremento dell’efficienza energetica degli aeromobili e dell’adozione dei biocarburanti, il numero dei passeggeri e di conseguenza le emissioni continueranno a crescere. Anche in uno scenario roseo, nel 2050 le emissioni annuali globali di CO2 del trasporto aereo sarebbero ancora del 50% più alte rispetto al livello del 2020. Per questo motivo, secondo Czupryna, «il settore dell’aviazione richiede una profonda rivalutazione sia del posto che occupa nella società, sia di quanto, del nostro limitato “budget” collettivo di carbonio, consuma».
L’autore evidenzia che «sarebbe sciocco credere che tornare all’incremento dei passeggeri del trasporto aereo che si registrava prima di Covid potrebbe essere compatibile con la prevenzione delle peggiori conseguenze del cambiamento climatico». Perciò, i viaggi in aereo dovrebbero essere scoraggiati laddove esiste un’alternativa. Come? Riassegnando parte degli investimenti e del massiccio sostegno dei governi di cui le compagnie aree hanno beneficiato alle infrastrutture per un trasporto più efficiente in termini di emissioni di gas serra. Tutti sono chiamati a fare la loro parte: governi, cittadini e anche gli investitori, i quali sono responsabili delle loro decisioni di allocazione del capitale.
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