NNIP spiega l'uso del voto come strumento Esg
Perché votare contro. Anche in Ferrari
Nel 2019, NN Investment Partners ha votato contro 1.949 temi all’ordine del giorno relativi al Cda. E, tra i casi di “opposizione”, c’è stata anche Ferrari. Il voto contrario è uno dei segnali più tangibili del commitment di un investitore a perseguire le tematiche Esg. I dati, infatti, emergono dal “Report sugli investimenti responsabili 2019” pubblicato da NNIP. Bocciare una mozione non è semplicemente la manifestazione di un disaccordo fine a se stessa. Al contrario, l’esercizio del diritto di voto è un momento di confronto fondamentale tra l’azionista e l’azienda. L’investitore, tramite il voto è in grado di esprimere le proprie indicazioni su temi specifici, e imprimere anche una spinta su quelle che ritiene debbano essere considerate delle priorità nell’azione aziendale. L’impresa, d’altra parte, viene messa nelle condizioni di rispondere delle proprie strategie con gli azionisti.
NNIP, nel 2019, ha votato in 2.752 assemblee generali, concentrando le istanze su tre aspetti: le elezioni del consiglio di amministrazione, le delibere assembleari sulla sostenibilità e l’allineamento della remunerazione dei dirigenti rispetto alla strategia aziendale (vedi grafico sotto). La partecipazione alle assemblee è avvenuta sia con la presenza di NNIP, sia con l’utilizzo dei servizi di voto della piattaforma elettronica di Glass Lewis, azienda di consulenza per l’esercizio del voto su delega, che vota secondo le linee guida approvate da NN IP.
ELEZIONI CDA
Il primo dei tre punti centrali nell’azione sul voto riguarda l’elezione del consiglio di amministrazione, in particolare riguardo alla volontà di confermare alcuni membri o appoggiare nuovi candidati proposti dall’azienda. Nel 2019, come detto, NNIP ha votato contro 1.949 temi all’ordine del giorno relativi al Cda. I motivi spaziavano da una mancanza di membri indipendenti nel consiglio di amministrazione e una scarsa diversità di genere, a una mancanza di supervisione proattiva e completa del Cda sui rischi sociali e ambientali. Un esempio di mancato appoggio di NNIP ha riguardato l’elezione di quattro membri del Cda di Ferrari. Diversi componenti del consiglio avevano partecipato a meno del 75% delle riunioni durante l’anno, e l’azienda non aveva pubblicato i dati sulle emissioni di gas a effetto serra (Ghg). I temi all’ordine del giorno su questi argomenti sono stati comunque approvati dalla maggioranza degli azionisti della società, ma un voto contrario su un singolo membro del consiglio ha mandato un messaggio forte all’azienda.
DELIBERE ASSEMBLEARI SULLA SOSTENIBILITÀ
Anche nel caso delle delibere assembleari sulla sostenibilità non sempre NNIP, che adotta una politica di voto attiva sulle questioni ambientali, sociali e di governance (Esg), ha votato in linea con le raccomandazioni del management. La società ha espresso voto contrario su 388 delle 706 proposte presentate dagli azionisti nel 2019. In particolare sui temi che possono avere un forte impatto sulla creazione (o distruzione) di valore nel lungo periodo, come il cambiamento climatico, la gestione della filiera, i diritti umani e i sistemi di gestione ambientale. Un esempio di azione, in tal senso, ha riguardato ExxonMobil, per cui NNIP ha sostenuto tutte e sette le delibere assembleari. In un caso, Exxon aveva eliminato dall’ordine del giorno dell’assemblea generale una delibera sul clima, questo ha portato NNIP a sostenere un’altra delibera che richiedeva l’elezione di un presidente indipendente, oltre che una delibera per la creazione di una commissione per il cambiamento climatico. La decisione di NNIP voleva essere un chiaro segnale all’azienda, nonostante le delibere assembleari non siano state approvate dalla maggioranza degli azionisti.
REMUNERAZIONE
Infine, uno dei temi più dibattuti nelle assemblee degli azionisti riguarda la remunerazione dei dirigenti, le dimensioni dei pacchetti retributivi, l’efficacia e la complessità dei sistemi di remunerazione adottati. Le percentuali di approvazione delle questioni relative alla remunerazione dei dirigenti è inferiore alla media di tutte le altre proposte aziendali. Nel 2019, NNIP ha votato contro quasi il 40% di tutte le proposte di remunerazione presentate. Anche in questo caso un esempio importante lo ha fornito l’assemblea generale di Amazon. I dirigenti del gigante dell’e-commerce, infatti, ricevono premi azionari variabili a lungo termine che non sono legati ad alcun criterio di performance. NNIP, con il voto contrario, si aspetta che le aziende implementino criteri di performance misurabili, trasparenti e pertinenti per il successo a lungo termine. Non è dunque il caso di Amazon, che premia i suoi dirigenti su base periodica senza ulteriori controlli.
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