Biocarburante affondato da Coronavirus e basso costo del petrolio
Le centrali di etanolo stanno chiudendo i battenti a causa del coronavirus e del basso costo del petrolio. L’intera industria dei biocarburanti è colpita così duramente che c’è il rischio concreto che gli impianti non riaprano più. Ne dà notizia Bloomberg, che sottolinea anche come i produttori di combustibile verde fossero in difficoltà già da tempo per via di un eccesso di offerta cronico. Ora il calo della domanda e dei prezzi sta mettendo in ginocchio i produttori più piccoli e quelli con grossi debiti. Inoltre, le ripercussioni stanno colpendo anche gli agricoltori americani, che vendono circa un terzo delle loro colture di mais all’industria dell’etanolo.
Negli Stati Uniti, infatti, stanno chiudendo gli impianti che ricavano etanolo dal mais; in Brasile i produttori di carburante a base di canna da zucchero, invece, stanno sprofondando ulteriormente nel debito; in Asia sono a rischio gli sforzi per utilizzare più biocarburanti; mentre in Europa i produttori stanno riducendo la produzione o producendo materie prime destinate ai disinfettanti per le mani. A mettere in difficoltà i produttori, infine, è anche la penuria di depositi in cui stoccare la produzione in eccesso, ora che la domanda di biocarburante è ulteriormente diminuita.
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