Dnf, al via la consultazione Ue per la revisione
La Commissione europea ha lanciato la consultazione per la revisione della Non-financial reporting Directive. Il periodo di consultazione si è aperto il 20 febbraio e si chiuderà il 14 maggio. Le risposte verranno valutate dalla Commissione nel procedere alla revisione della direttiva prevista per il quarto trimestre 2020. La revisione è stata annunciata lo scorso dicembre all’interno della Comunicazione sul Green New Deal europeo e fa parte della strategia di Bruxelles per rafforzare gli investimenti sostenibili. «È importante – scrive la Commissione – che le società e le istituzioni finanziarie migliorino la loro disclosure non finanziaria. Chi utilizza queste informazioni, soprattutto gli investitori e le organizzazioni della società civile, chiedono maggiori e migliori informazioni dalle società sui loro impatti ambientali e sociali. A questo fine la Commissione si è impegnata a rivedere la direttiva come parte della strategia per rafforzare le fondamenta dell’investimento sostenibile. Questo riflette, inoltre i trend globali e l’ampia richiesta di differenti organizzazioni e stakeholder per una riflessione su un nuovo approccio regolatorio al non financial reporting». Già nel 2017 la Commissione aveva pubblicato delle linee guida non vincolanti per agevolare le imprese nella rendicontazione delle informazioni non finanziare. Secondo una prima valutazione si potrebbe continuare su questa via, oppure verificare l’adozione di nuovi standard, che rimarrebbero comunque non vincolanti. L’ultima opzione sarebbe quella di rafforzare lo schema generale della direttiva attuale, aumentando il livello di responsabilità in seno alle imprese stesse riguardo alla modalità di reportistica e di business model. Sullo sfondo, sottolinea nella sua newsletter Febaf (Federazione delle banche, assicurazioni e finanza), il rischio di creare ulteriori oneri amministrativi a carico delle imprese. Le risposte che verranno fornite entro maggio daranno indicazioni sulle diverse opzioni possibili e sul loro livello di gradimento tra gli stakeholder.
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