ET.DIRECTORIES - I PROTAGONISTI DELLE ULTIME TRE SETTIMANE

Quelli che… fanno sostenibilità/ 53

31 Gen 2020
Commenta Invia ad un amico
Una selezione dei protagonisti della sostenibilità che ETicaNews ha incontrato nell'ultimo periodo. Una parte del mondo raccolto nelle ET.directories: Matteo Tonello, Klaus Schwab, Peter T. Grauer, Simone Chelini, Larry Fink

Nel corso delle ultime settimane, ETicaNews ha coinvolto o menzionato una serie di protagonisti del business sostenibile e responsabile. Di seguito, ne riportiamo alcuni, con una breve sintesi di ciò che hanno detto e delle posizioni che hanno espresso, con rimando al relativo articolo. Queste persone sono solo una minima parte delle centinaia di protagonisti che ETicaNews ha incrociato nel suo percorso, e che stiamo raccogliendo nelle nostre Directories, per offrire un riferimento unico ai professionisti dell’economia e finanza responsabile. Il servizio Directories fa parte del pacchetto ET.pro.

ABBIAMO PARLATO DI…

Matteo Tonello, managing director di The Conference Board

ARTICOLO: «Pay gap, aziende siano pronte a spiegare»

Non dare per scontato il supporto degli investitori per il board. Prepararsi ad affrontare un aumento del sostegno alle iniziative ambientali e sociali tra gli investitori mainstream. Non sottovalutare la disclosure sul gender pay. Sono queste alcune delle indicazioni per il 2020 formulate da Matteo Tonello, managing director di The Conference Board sulla base delle informazioni di proxy voting dell’ultima stagione assembleare americana raccolte nel report “Proxy Voting Analytics (2016–2019) And 2020 Season Preview” e presentate anche recentemente su Harvard Business Review. L’analisi, che fotografa anche i trend che stanno emergendo negli ultimi quattro anni (2016 – 2019) in termini di volumi, attori e tematiche, prende in esame le società dell’indice Russell 3000 al gennaio 2019, che rappresentano circa il 98% del mercato azionario americano.

ABBIAMO PARLATO DI…

Klaus Schwab, Founder and Executive Chairman del World Economic Forum

ARTICOLO: “Davos Manifesto”, nessuna alternativa allo stakeholder capitalism

Il recente World Economic Forum di Davos non ha solamente valorizzato il lato green della sostenibilità. Ma ha rilanciato l’attualità, e la necessità, di un diverso concetto di capitalismo, proponendo un nuovo “Davos Manifesto”. Una sintesi di questa posizione è rintracciabile nel commento scritto da Klaus Schwab, Founder and Executive Chairman del World Economic Forum. Schwab riprende i due modelli vissuti nella storia dell’economia: “shareholder capitalism” e “state capitalism”. Ai quali si deve oggi aggiungere una terzo modello: lo stakeholder capitalism. «Quest’ultima forma, comparata con le due precedenti – scrive il fondatore del Wef – è quella che oggi maggiormente deve essere raccomandata. Il modello “stakeholder capitalism”, che per primo proposi mezzo secolo fa, posiziona le imprese private come fiduciari (trustee) della società, ed è chiaramente la migliore risposta alle sfide sociali e ambientali di oggi».

ABBIAMO PARLATO DI…

Peter T. Grauer, chairman di Bloomberg

ARTICOLO: L’Italia fa 11 nel Gender Equality Index

Aumenta il peso della gender equality all’interno delle aziende. E anche l’Italia compie passi in avanti nel settore. Lo dimostra la crescita nel numero di società presenti nel Gender Equality Index 2020 di Bloomberg, che quest’anno vede ben 11 società tricolori contro le quattro del 2019. Oltre alla riconferma di Intesa Sanpaolo, Mediobanca e Terna e della società italo-francese StMicroelectronics, anche Acea, Enel, Hera, Poste Italiane, Snam, Ubi Banca e Unicredit, fanno il loro ingresso nell’indice che seleziona le aziende impegnate nella trasparenza nella rendicontazione di genere e nel promuovere l’uguaglianza sul posto di lavoro. Il Gei misura l’uguaglianza di genere attraverso cinque pilastri: leadership femminile e talent pipeline; equal e gender pay parity; cultura inclusiva; politiche sulle molestie sessuali; e pro-women brand.

ABBIAMO PARLATO con…

Simone Chelini, Head of ESG & Strategic Activism di Eurizon

INTERVISTA: Eurizon: «Agli Esg serve la materialità»

Un approccio all’investimento sostenibile che si confronta con l’identificazione della materialità dei parametri ambientali, sociali e di governance (Esg), e l’obiettivo di «fare bene facendo del bene» che affianca la «creazione di valore a un criterio valoriale». Simone Chelini, Head of ESG & Strategic Activism di Eurizon, torna su un concetto ampiamente analizzato lo scorso novembre, in occasione del Salone SRI organizzato da ETicaNews a Milano, e pone in evidenza la necessità di allineamento tra valori finanziari e valori “veri e propri”: «Ma non necessariamente viceversa – sottolinea Chelini – perché la nostra priorità è tenere fede al mandato fiduciario nei confronti del cliente e non possiamo permettere che i criteri valoriali condizionino negativamente la creazione di valore». Il manager di Eurizon sottolinea un fenomeno in atto, quello della “ridefinizione della finanza”, e analizza gli obiettivi e le sfide future della società, identificando l’obbligazionario governativo come «la nuova frontiera dell’integrazione Esg».

ABBIAMO PARLATO di…

Larry Fink, ceo di Blackrock

ARTICOLO: Le richieste Esg di Fink (Blackrock)

Il 14 gennaio, Blackrock ha pubblicato la lettera annuale di Larry Fink ai ceo delle aziende. Nella lettera, intitolata “Una completa trasformazione della finanza”, Fink afferma che la sostenibilità, e soprattutto i cambiamenti climatici, stanno rimodellando la finanza e gli investimenti. E mette in guardia i ceo: «Registreremo i cambiamenti nell’allocazione di capitali più rapidamente rispetto a quelli nel clima», una riallocazione che sarà significativa a fronte di un cambiamento di lungo termine e strutturale. La missiva è stata affiancata anche da una lettera destinata ai clienti (“La sostenibilità come nuovo standard per gli investimenti”), firmata dal Comitato esecutivo, in cui si spiega come l’asset manager sta integrando la sostenibilità negli investimenti. Fink rinnova così la chiamata alle imprese, che devono agire insieme ai governi, chiedendo un’informazione migliore per gli azionisti che devono avere «un quadro più chiaro di come le aziende gestiscono le questioni legate alla sostenibilità».

0 commenti

Lascia un commento