Governance Esg: cento aziende mancano all’appello
La sostenibilità entra progressivamente nei board: crescono gli approcci integrati in ottica strategica nelle aziende di grandi dimensioni. Lo rileva la ricerca condotta congiuntamente da Kpmg e da Nedcommunity sulle 205 aziende che hanno redatto la seconda Dichiarazione non finanziaria (in applicazione del Decreto Legislativo 254/2016). Il 36% di queste aziende (74 società) ha demandato le responsabilità dei temi Esg a un comitato endoconsiliare. Tra queste, il 72% ha assegnato tale compito al comitato controllo e rischi, l’11% al comitato nomine e governance mentre il restante 17% ha definito un comitato di sostenibilità ad hoc. «I dati – spiegano gli autori – raccontano quindi una storia di progressiva integrazione, dove solo l’anno scorso i comitati di tipo endoconsiliare con responsabilità in ambito Esg erano poco meno della metà». Tuttavia, ancora oltre 100 aziende non hanno formalizzato la propria governance rispetto a questi temi.
Per gli autori la maggior integrazione a livello di organi di governo si riflette positivamente su tutti i processi di pianificazione e gestione dei temi Esg, delineando un generale percorso virtuoso, guidato da un gruppo significativo di best practice, verso la definizione di approcci strategici integrati. Dalla ricerca emerge una crescita sostenuta (+90%) rispetto al 2017 dei piani di sostenibilità formalizzati e strutturati (di cui il 12% integrato con il piano industriale), che tuttavia riguarda solo il 22% delle aziende analizzate. Inoltre, il 53% delle società analizzate dichiara di aver implementato un sistema di identificazione e gestione dei rischi integrato, che include anche quelli di natura non finanziaria, con un aumento del 23% rispetto al 2017. «Si nota, inoltre − spiegano gli autori – come una più lunga esperienza di rendicontazione porti a una maggiore diffusione di questo modello. Nelle aziende con più di 2 anni di rendicontazione alle spalle, infatti, i modelli integrati risultano molto più diffusi (70% del campione con più di 2 anni di esperienza)». In sintesi l’analisi evidenzia come a fronte di un gruppo di aziende “best practices” che sta progressivamente integrando la sostenibilità all’interno dei propri processi gestionali, un numero ancora significativo di aziende considera il reporting non finanziario come un solo obbligo di compliance normativa.
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