spunti di riflessione in rassegna

LAB selection/4

30 Lug 2019
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LAB governance Selection è lo spazio dedicato ad analisi, statistiche, contributi e commenti che fanno il punto su temi specifici del mondo della governance integrata. Una sorta di rassegna di aggiornamento sul fronte degli ESG, i modelli di business aziendali e le richieste degli investitori. È accessibile attraverso la newsletter dedicata al LAB.
Il servizio è riservato ai partner dell’ESG governance LAB.

LONDON BUSINESS SCHOOL & HARVARD

Corporate Sustainability: A Strategy?

Non tutte le practice di sostenibilità hanno lo stesso effetto sulla performance dell’azienda. Una nuova ricerca condotta da Ioannis Ioannou, della London Business School, e George Serafeim, professore di business administration presso la Harvard Business School, rivela che le aziende tendono ad adottare un insieme sempre più simile di pratiche di sostenibilità. Tuttavia, analizzando i dati delle valutazioni Msci Esg dal 2012 al 2017, lo studio mostra come solo le aziende che attuano pratiche strategiche meno comuni, più differenziate e difficili da imitare, possono sperare in modo affidabile di ottenere prestazioni superiori.

 

KPMG INTEGRATED REPORTING CENTRE OF EXCELLENCE

Survey of Integrated Reports in Japan 2018

Secondo un recente rapporto del Kpmg Integrated Reporting Center of Excellence, nel 2018 sono stati pubblicati 414 report integrati da parte di aziende giapponesi. Questo numero è salito, dai 24 nel 2010, a un tasso di crescita annuale composto del 43 percento. Considerando le 2218 società appartenenti alla First Section della Borsa di Tokyo, 382 report integrati pubblicati coprono, per capitalizzazione, il 58% totale di questo campione. Il Giappone è una delle nazioni al mondo dove la rendicontazione integrata è più diffusa, probabilmente anche per merito dello stewardship code in vigore nel Paese. Tuttavia, secondo lo studio, «vi è un ampio divario tra la quantità e la qualità del reporting integrato».

 

HERMES INVESTMENT MANAGEMENT

“Hermes: Industry ESG scores for small and mid-cap companies can be misleading”

Esiste una disparità tra la divulgazione delle metriche Esg da parte delle imprese più grandi e quelle di media e piccola capitalizzazione, anche nei mercati sviluppati. E questo comporta un rischio, per le small e mid-cap (Smid), di essere penalizzate dagli investitori. La mancanza di informazioni Esg immediatamente disponibili nel segmento Smid comporta la necessità di un impegno proattivo con i consigli di amministrazione dell’azienda, al fine di ottenere informazioni utili che è improbabile reperire su database pubblici e, di conseguenza, da data provider terzi. A questo si aggiunge che le informazioni presenti sui database sono storiche e queste lacune compromettono anche i rating derivanti da tali dati. I ricercatori hanno individuato quattro principali carenze dei rating Esg, che vengono amplificati se applicati alle società più piccole: market-cap bias, ossia le aziende con maggiori risorse di comunicazione tendono a ottenere punteggi migliori; disclosure/geographic bias, i requisiti normativi nazionali in materia di disclosure determinano i punteggi, e i punteggi premiano la disclosure (non necessariamente i risultati); industry bias, i rating non distinguono tra modelli di business molto diversi nello stesso settore, con settori più maturi e regolamentati che generalmente ottengono punteggi più elevati; reactivity, nel caso di controversie il rating subisce un ribasso per un lungo periodo di tempo, nonostante l’alta probabilità che le società interessate abbiano già messo in atto miglioramenti che potrebbero correggere le loro prestazioni.

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