Il fondo Circular Economy di Decalia disponibile al retail
Il Decalia Circular Economy di Decalia Asset Management, lanciato a giugno 2018, da qualche mese è disponibile anche per la clientela retail.
Si tratta del primo fondo azionario internazionale precursore sul tema dell’energia circolare. Antonio Garufi, portfolio manager di Decalia, ribadisce come l’economia circolare nasca dall’esigenza di risolvere in parte due grandi problemi: la gestione dei rifiuti (soprattutto dopo il divieto della Cina dello scorso anno all’importazione della plastica) e l’esaurimento delle scorte di risorse naturali.
Rispetto al ciclo produttivo normale, la circular economy consente ai prodotti di rimanere in circolo il più possibile tramite la loro rigenerazione e ricostituzione. Il tema interessa diversi settori, soprattutto Utility e Industrial, i settori dell’energia pulita. Gli unici esclusi da Decalia sono Oil & Gas.
I tre macro temi presi in considerazione per la costruzione del portafoglio sono: Innovazione (Sharing Economy, Smart & Green Materials, Industria 4.0), Persone (Prevenzione e diagnostica, Alimentazione) e Pianeta (Energie rinnovabili, Rifiuti e riciclo, Acqua). L’universo investibile è rappresentato da circa 5mila titoli. Lo stock picking si basa su un approccio top down dei settori più rilevanti nell’economia circolare e, tramite un’analisi quantitativa proprietaria e un’analisi del profilo Esg delle aziende (vengono utilizzati i rating del provider Msci), il numero di titoli viene ridotto a 600 fino alla costruzione del portafoglio finale, composto attualmente da circa 50 titoli.
Il fondo investe in tutte le market cap. Nella top ten (dati al 31/03/2019) è presente anche un titolo italiano, Prysmian, selezionato soprattutto in relazione alle attività di cablatura delle stazioni eoliche off-shore. Sotto la lente ci sono anche altre aziende italiane, tra cui Aquafil, Bio-on, Falck, Erg e Enel, attive sulle rinnovabili.
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