Il Parlamento europeo approva il pacchetto economia circolare
Il Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria ieri a Strasburgo, ha approvato a larga maggioranza (quasi 600 voti) il pacchetto di quattro direttive sull’economia circolare. Si tratta di un passaggio importante per il futuro dell’Unione che, secondo quanto riferito dall’europarlamentare Simona Bonafè, relatrice delle direttive su rifiuti ed economia circolare, «porterà a una diversa concezione dei rifiuti che non saranno più intesi come un problema, ma come una risorsa».
Le quattro direttive riguardano riciclo dei rifiuti, imballaggi, rifiuti da batterie, componenti elettriche ed elettroniche e discariche. Entro il 2025, almeno il 55% dei rifiuti urbani domestici e commerciali dovrebbe essere riciclato, si legge sul sito del Parlamento europeo, obiettivo che salirà al 60% nel 2030 e al 65% nel 2035. Il 65% dei materiali di imballaggio dovrà essere riciclato entro il 2025 e il 70% entro il 2030. Vengono fissati inoltre obiettivi distinti per materiali di imballaggio specifici, come carta e cartone, plastica, vetro metallo e legno. Secondo quanto riportato da Bonafè, le ricadute concrete di queste norme si tradurranno in «600 miliardi di risparmi annui per le aziende, 140mila posti di lavoro in più, 617 milioni di tonnellate di Co2 in meno entro il 2035, e bollette sui rifiuti più leggere. Questo significa – conclude la parlamentare – ridurre anche la pressione sul nostro pianeta per l’utilizzo delle materie prime e passare da un modello economico lineare a un modello in cui la crescita diventa sostenibile».
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