“Investimento socialmente responsabile significa liberare qualche ostacolo“. Un articolo è stato pubblicato con questo titolo ieri, 18 settembre, su USA Today. Un pezzo che, in sé, non contiene grosse novità: si legge, per esempio, che c’è un numero crescente di investitori che cerca prodotti in linea con le proprie convinzioni e che il volume degli asset gestiti in questo settore è cresciuto del 33% dal 2014 al 2016, fino a raggiungere gli 8,72 mila miliardi di dollari.
Oltre a questo, l’articolo fa un elenco delle “buone notizie” (ci sono tante possibilità di investimento; il portafoglio può essere diversificato con prodotti Sri; si può guadagnare tanto quanto con i prodotti tradizionali), e degli “ostacoli da superare” (non sempre le società in cui investono i fondi Sri sono poi così responsabili; la diversificazione può essere minore del previsto; etc.).
Insomma, non è uno scoop. Ma quello che sorprende, almeno per chi osserva gli States da questa parte dell’Atlantico, è che a pubblicare questo articolo (che di fatto riguarda una nicchia, la finanza Sri, di un settore che già di per sé è una nicchia, la finanza) sia stato un giornale che, anche se si è guadagnato una certa fama grazie pure ai suoi grafici colorati, è di fatto un media generalista.
E non lo ha fatto un giornale qualunque: USA Today è il terzo giornale americano per diffusione e tra i primi dieci al mondo, sempre per diffusione, tra quelli in lingua inglese. Tradotto: se ne parlano loro, forse, lo Sri sta uscendo davvero dall’angolo a cui molti sembrano ancora relegarlo.
finanza SriUSA Today