Sodalitas scatta una foto all’impatto italiano del microcredito
L’incontro organizzato dalla fondazione Sodalitas lo scorso 29 marzo ha permesso di mettere a fuoco la situazione del microcredito oggi in Italia e conoscere alcuni casi che hanno già avuto impatti positivi.
Il punto di partenza era piuttosto chiaro: «In Italia 4,6 milioni di persone vivono in condizioni di povertà assoluta. Di questi, più di un milione sono minori. Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG’s) delle Nazioni Unite mettono al primo posto dell’Agenda 2030 la lotta alla povertà da realizzare anche attraverso la disponibilità e l’accesso a strumenti finanziari adeguati, come la microfinanza».
Secondo i dati forniti dalla Rete Italiana di Microfinanza per l’occasione, «i fondi erogati sono quasi triplicati, da 57 milioni di euro nel 2011 a 147 milioni nel 2014, con una media di importo erogato di 4.500 euro per il microcredito sociale e 21mila per quello imprenditoriale».
Alessandro Pastres, responsabile del Terzo settore di Bnl-Bnp Paribas, ha presentato il caso del “Contratto a impatto sociale” francese sottoscritto a favore di Adie, la più importante realtà francese del microcredito.
Il caso Jeremie, presentato da Paolo Zaggia di Finlombarda, è stato portato come esempio di utilizzo di fondi sociali europei (Fse). Questo fondo d’investimento, gestito da Finlombarda, ha potuto erogare tramite degli intermediari finanziari 32 milioni di euro (usufruendo di un effetto leva pari a quattro) sotto forma di microcredito a 8mila soci di 550 cooperative sociali al fine di rafforzarne il capitale.
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