Report Cdp: troppo carbonio nelle utility Ue. Ma Enel tra le più clean
Le principali utility europee sono vincolate alle alte emissioni prodotte dalle attuali centrali elettriche a combustibili fossili fino al 2050, e 14 miliardi di euro sono a rischio se queste aziende non si impegneranno ad allinearsi con gli obiettivi climatici previsti dall’Accordo di Parigi.
A sostenerlo è il rapporto “Charged or static” di Cdp (ex Carbon disclosure project), che ha analizzato l’insieme delle principali utilities quotate del nostro Continente, con una capitalizzazione complessiva pari a 256 miliardi di euro.
Il documento mostra anche come le maggiori società di servizi restino fortemente dipendenti dai combustibili fossili, responsabili del 43% della loro produzione di energia elettrica. Quasi la metà di queste aziende, inoltre, produce più del 20% dell’elettricità dal carbone e si prevede che le 14 società nel loro complesso supereranno del 14% la quota massima di carbonio utile a mantenere l’incremento di temperatura al di sotto dei 2°C, o sotto il limite di 1,3 miliardi di tonnellate di gas che producono l’effetto serra. E tutto questo, sottolinea ancora Cdp, nonostante l’Unione europea si prefissi l’obiettivo di fornire il 45% dell’elettricità da fonti rinnovabili entro il 2030.
La possibilità di un’inversione di tendenza a breve termine pare essere limitata a causa degli investimenti di capitale a lungo termine nelle centrali elettriche a combustibili fossili, anche se il settore presenta segnali di transizione positivi, come la scelta del Regno Unito di chiudere tutte le centrali elettriche a carbone entro il 2025 o dalle decisioni di E.ON e RWE di separare in aziende distinte le attività legate a fonti rinnovabili e quelle a combustibili fossili.
Scorrendo la classifica, si scopre che c’è una buona notizia per il nostro paese. Il report, infatti, evidenzia come Verbund, Iberdrola, Fortum ed Enel, in questo ordine, siano le compagnie che conseguono i risultati migliori rispetto ai parametri medi di emissioni di carbonio. Si posizionano agli ultimi posti, invece, RWE, CEZ, Endesa ed EnBW.
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