Il Parlamento Ue vota la stretta fiscale contro le grandi corporation
La Commissione affari economici e monetari del Parlamento europeo ha preso posizione, la scorsa settimana, contro i cortocircuiti fiscali che consentono alle grandi corporation di evitare di pagare le tasse.
La Commissione ha votato, con 44 voti a favore, zero contrari e due astenuti, una risoluzione che raccomanda l’introduzione dei necessari cambiamenti della Direttiva europea contro l’evasione fiscale. Questi emendamenti fanno riferimento alle differenze tra i sistemi fiscali tra due Paesi che consentono di evitare le imposte in entrambe le giurisdizioni.
I cosiddetti mismatches fiscali permettono, per esempio, a società localizzate in due giurisdizioni (anche all’interno della stessa Ue) di sfruttare la mancanza di coordinamento tra le autorità nazionali, magari per dedurre le medesime cifre dai ricavi in entrambi i Paesi (double tax deduction) oppure di effettuare pagamenti che l’una giurisdizione ritiene deducibili e l’altra (quella di destinazione) non riconosce come tassabili.
«Le grandi corporation – ha detto il rapporteur della risoluzione Olle Ludvigsson – utilizzano stratagemmi al solo fine di ridurre le imposte. Lo abbiamo visto nei casi Apple e McDonald’s. Adesso è il momento che queste corporation paghino la loro giusta quota di tasse».
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