L’olandese Ing ha deciso di uscire dal controverso progetto dell’oleodotto Dakota Access vendendo le sue quote di debito. Il valore detenuto da Ing, stando a quanto dichiarato dai Sioux di Standing Rock, ammontava a circa 120 milioni di dollari.
La campagna dei Sioux sta chiedendo a tutte le banche coinvolte di bloccare i propri prestiti all’oleodotto che, se realizzato, dovrebbe attraversare i loro territori, compromettendo siti religiosi e riserve d’acqua.
Ing faceva parte del gruppo delle 17 banche che stanno appoggiando il progetto con un finanziamento complessivo di 2,5 miliardi di dollari. Gli istituti coinvolti, stando a quanto dichiarato dai Sioux, sono Citibank, Wells Fargo, Bank of Tokyo-Mitsubishi UFJ, Bayern, BBVA, BNP Paribas, Credit Agricole, ICBC, Intesa Sanpaolo, Mizuho Bank, Natixis, Societe Generale, SMBC, DNB, SunTrust Bank e TD Securities.
Dakota Accesssioux