Un indice per il “buon governo” su 100 società quotate
Governance e Csr, al via sondaggio Igi 2017
Il 2017 sarà un anno chiave per la governance della sostenibilità. Con la spinta del decreto attuativo della direttiva non financial (pubblicato in Gazzetta il 10 gennaio) diventa ancora più urgente per le aziende pensare in modo integrato, considerando le ricadute su tutte le forme di capitale. Nei fatti, diventa obbligatoria una sorta di governance degli Esg, traducibile, apppunto, anche in governance della sostenibilità.
Ebbene, a che punto sono le imprese in questo processo di governance integrata? Nelle prossime settimane partiranno i motori per dare una risposta alla domanda.
ETicaNews, infatti, avvierà la seconda edizione dell’Integrated governance Index (Igi) un indice quantitativo costruito sulla base di un questionario alle principali società italiane quotate. L’Igi vuole esprimere in modo chiaro e sintetico il posizionamento delle aziende in relazione dei temi più caldi di sostenibilità, come la presenza o meno di un comitato sostenibilità, l’esistenza di una politica di remunerazione legata a parametri Esg o il tema della diversity del board. Come nella sua prima edizione, l’Igi è sviluppato nell’ambito dell’Osservatorio sull’Integrated Governance, un progetto curato da ETicaNews e TopLegal, con il supporto scientifico di Nedcommunity, Methodos e Morrow Sodali (vai al sito dedicato all’evento) e con il contributo di Dentons, uno dei principali studi legali internazionali.
LE NOVITÀ DELLA SECONDA EDIZIONE
La seconda edizione, dunque, prenderà il via a inizio febbraio con l’invio dei questionari, e prevede due importanti novità: l’estensione del panel oggetto di analisi alle prime cento società italiane per capitalizzazione (l’anno scorso l’indagine ha riguardato le 40 società del Ftse Mib); e un primo tentativo di bilancio sull’applicazione della direttiva non financial, che entra in vigore proprio oggi, mercoledì 25 gennaio 2017.
In questa seconda edizione il questionario di indagine è infatti stato affinato e ampliato. Tre le aree aree di analisi:
- La prima parte è dedicata alla struttura di governance delle aziende in relazione alle tematiche di sostenibilità, tra cui l’applicazione del Codice di autodisciplica di Borsa, la diversity, la retribuzione, le strategie di business, i comitati del board, gli investitori e i piani di successione. Rappresenta il cuore dell’indice: un insieme di domande che scattano una fotografia sullo stato dell’arte del buon governo e che pesa per 90 dei 100 punti massimi assegnabili.
- La seconda riguarda il recepimento della direttiva non financial, con l’obiettivo di comprendere se la nuova disciplina è stata oggetto di discussione all’interno del board e quale significato assume per l’azienda. Questa seconda parte rappresenta un approfondimento straordinario che ogni anno si focalizzerà su uno specifico tema di indagine, particolarmente rilevante per l’evoluzione della governance integrata, e a cui sono attribuiti i restanti 10 punti dell’indice.
- La terza parte vuole rappresentare un contributo all’evoluzione del dibattito accendendo un faro sulle linee guida Esg di Borsa Italiana in ottica di indagine statistica e senza punteggio.
I risultati dell’Index verranno presentati a giugno nella seconda edizione dell’Integrated governance conference, convegno scientifico che si pone l’obiettivo di favorire il dibattito tra aziende, investitori e professionisti e di fornire un’opportunità di confronto sulle best practice.
Elena Bonanni
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