La green economy d’Italia batte i grandi d’Europa
L’Italia è prima in green economy. Lo riporta l’analisi della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, basata su dati validati a livello europeo, contenuta nella prima parte della “Relazione sullo stato della green economy 2016 – L’Italia in Europa e nel mondo” che aprirà gli Stati Generali della Green Economy 2016, in programma l’8 e il 9 novembre nell’ambito della 20° edizione di Ecomondo.
Secondo la ricerca, la green economy italiana esprime eccellenze a livello europeo che, se adeguatamente promosse ed estese, potrebbero trascinare investimenti e nuova occupazione. «Analizzando – si legge in una nota – 8 tematiche strategiche (emissioni di gas serra, rinnovabili, efficienza energetica, riciclo dei rifiuti, eco-innovazione, agroalimentare di qualità ecologica, capitale naturale e mobilità sostenibile) con 16 indicatori chiave e mettendo a confronto l’Italia con le altre 4 principali economie europee (Germania, Regno Unito, Francia e Spagna), emerge che la green economy italiana (anche se non priva di debolezze) nel complesso si colloca ad un sorprendente 1° posto».
In particolare, prosegue la nota, lo studio della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile spiega che «la green economy italiana conquista in questa classifica fra le cinque principali economie europee ben 4 primi posti (nella quota di rinnovabili, nel riciclo dei rifiuti speciali, nelle emissioni pro-capite nei trasporti e nei prodotti agroalimentari di qualità certificata) e ben 3 secondi posti (efficienza energetica, nella produttività delle risorse e nell’agricoltura biologica). Nonostante alcuni punti deboli (l’aumento delle emissioni di gas serra nell’ultimo anno, la bassa crescita delle rinnovabili negli ultimi tre anni e nell’elevato consumo di suolo) complessivamente la green economy italiana realizza la migliore performance complessiva fra le 5 principali economie europee, evidenziando così rilevanti possibilità di sviluppo».
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