I divieti di fumare frenano gli investimenti esteri dell’industria delle sigarette

13 Giu 2016
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I divieti di fumare frenano la voglia di investire delle corporation del tabacco. L’effetto disincentivante emerge nel paper “Regulation as Country-Specific (Dis-)Advantage: Smoking Bans and the Location of Foreign Direct Investment in the Tobacco Industry, pubblicato nel  British Journal of Management.

Lo studio, curato da by Nigel Driffield, of Warwick Business School, Jo Crotty, of Aberystwyth University, e Chris Jones, of Aston Business School, smentisce prima di tutto la credenza che le aziende che risiedono in un Paese con divieti di fumo, vadano alla ricerca di maggiori investimenti esteri in Paesi senza divieti. La ricerca, condotta su 141 società e monitorando 20 Paesi in un intervallo di 10 anni, dimostra al contrario che per i gruppi del tabacco, il cui Stato si è dato regole contro sigarette e affini, si riduce la probabilità di investimenti all’estero.

Secondo i curatori della ricerca, questo è l’effetto dell’attenzione all’opinione pubblica da parte delle aziende, le quali adeguano i propri comportamenti esteri al comune sentire nazionale.

 

 

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