Troppo carbone, Norges esce da 52 società (solo 3 europee)
Ci sono solo tre europee (la polacca Lubelski Wegiel Bogdanka SA, la britannica Drax Group PLC, la greca Public Power Corp SA) tra le 52 società escluse da Norges Bank dal proprio perimetro di investimento perché troppo impegnate col carbone. L’ultima “stretta” del principale fondo pensioni al mondo (750 miliardi di euro gestiti), già protagonista di azioni di disinvestimento e azionariato attivo in un’ottica sostenibile, è stata comunicata il 14 aprile.
Ma, in merito alle scelte sul carbone, è la prima azione concreta messa in atto da Norges dopo che, lo scorso anno, il Parlamento di Oslo aveva deciso di uscire dalle aziende il cui fatturato era imputabile per oltre il 30% a questo tipo di combustibile.
Complessivamente, il disinvestimento (tra bond e azioni) è stato di 19 miliardi di corone (2,3 miliardi di euro), ma da 28 delle società escluse il fondo era già uscito nel 2015 per l’applicazione di altri criteri di “bocciatura” sostenibile.
Nel complesso, Norges stima di dover uscire, in seguito alla stretta sul carbone, da circa 120 società. Altri disinvestimenti, dunque, seguiranno nel 2016.
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