Il Senato approva il Ddl sul Terzo settore. Nasce “Fondazione Italia Sociale”
Due giorni fa il Senato ha dato il via libera (con 146 voti a favore, 74 voti contrari e 16 astenuti) al Ddl di riforma del Terzo settore. Nelle deleghe previste dal Ddl anche quella per il riordino delle imprese sociali. Date le modifiche introdotte il provvedimento torna all’esame della Camera. Tra le novità introdotte dall’Aula, la Fondazione Italia Sociale (ribattezzata “Iri del terzo settore”) prevista da un emendamento del Governo.
Secondo quanto riportato da Avvenire, non dovrebbero esserci altri ostacoli per l’ok definitivo del Parlamento. Essendo state apportate alcune modifiche nel corso dell’esame a Palazzo Madama, sarà necessario un ultimo passaggio a Montecitorio. Ma ci sarebbe un’intesa politica non scritta affinché l’attuale e nuova versione del testo venga licenziata senza il minimo correttivo anche alla Camera, dove il provvedimento giungerà sostanzialmente ‘blindato’. Per cui è altamente probabile, a questo punto, che il ddl diventi legge dello Stato al massimo entro un mese.
Tra i nodi critici sciolti in queste ultime settimane, quello del “contenitore” di impresa sociale. L’assemblea di Palazzo Madama, sempre in base a quanto scritto da Avvenire, ha approvato in particolare l’emendamento presentato dalla senatrice del Pd Nerina Dirindin, in cui si stabilisce che anche forme diverse (come le Srl o le Spa) potranno assumere la qualifica di ‘impresa sociale’ «ma nei limiti massimi previsti per le cooperative a mutualità prevalente». Mentre per le fondazioni ci saranno paletti ancora più stringenti, visto che non potranno distribuire neanche un centesimo degli utili, destinandoli al 100% alle riserve indivisibili. «Il Terzo settore diventa finalmente un soggetto giuridico – ha commentato il relatore del Ddl, Stefano Lepri –, mentre finora se ne parlava dal punto di vista sociologico o economico».
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