Le stazioni abbandonate cedute in comodato a fini social
Ferrovie dello Stato Italiane, Rfi e CSVnet hanno firmato un protocollo d’intesa che mette a disposizione di attori non lucrativi circa 1.700 stazioni per sviluppare azioni innovative e di sostegno sociale su tutto il territorio nazionale. La notizia riguarda le stazioni appartenenti alla categoria “bronzo”, ossia quelle in cui la presenza umana non è più necessaria in quanto il traffico viene gestito da remoto attraverso sistemi ad alta tecnologia, e risultano per questo ormai abbandonate. Secondo i dati di Trenitalia, in meno di un anno sono state 345 le stazioni affidate ad enti non profit attraverso contratti di comodato d’uso gratuito.
Euricse si è occupata dell’argomento attraverso un progetto di ricerca incentrato proprio sul riuso sociale del patrimonio ferroviario non utilizzato, ed in particolare delle stazioni impresenziate.
Il progetto ha portato alla pubblicazione di un working paper intitolato “Il riuso di strutture ferroviarie a scopo sociale: casi studio e indicazioni per la gestione” a cura di Flaviano Zandonai, che attraverso alcuni casi studio approfondisce una particolare forma di asset transfer per scopi sociali, ovvero la riconversione di immobili ferroviari per attività di accoglienza e di prima assistenza destinate in particolar modo a persone senza dimora.
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