L’idea è semplice ma ad alto potenziale di impatto: un motore di ricerca dove la navigazione degli utenti va a finanziare progetti sociali. E’ su questo principio che è stato sviluppato in Francia Lilo, che all’opposto di Google basato sulla pubblicità, si presenta come il primo motore di ricerca etico. Come racconta West, quotidiano online sulle politiche sociali europee, ogni volta che si effettua una ricerca l’internauta guadagna simbolicamente una goccia d’acqua, a rappresentare il denaro generato dalla pubblicità legata alla pagina web e riservato così, però, a buone cause.
finanziamentiLilomotore di ricerca