Rapporto banche etiche: più solide delle tradizionali
Le banche etiche rappresentano una valida alternativa per rispondere alle sfide sociali e climatiche del nostro tempo. Questa è la tesi emersa dal 7° Rapporto sulla Finanza Etica in Europa, presentato il 27 novembre a Madrid durante un evento internazionale che ha riunito attori impegnati nella costruzione di un sistema economico più equo e sostenibile.
Il rapporto, curato da Fondazione Finanza Etica, Fundación Finanzas Éticas e Febea, analizza le performance di 26 banche etiche europee rispetto alle 60 maggiori banche tradizionali del continente. Utilizzando il modello Camel, che valuta aspetti come capitale, qualità della gestione, liquidità e profitti, emerge chiaramente, si legge in una nota, come le banche etiche siano non solo solide, ma anche maggiormente orientate al supporto dell’economia reale.
I NUMERI
Vengono sottolineati alcuni numeri che emerogno dal rapporto
- Credito all’economia reale: per le banche etiche rappresenta quasi il 70% degli attivi, contro il 51,6% delle banche tradizionali, che preferiscono spesso attività finanziarie speculative o meno rischiose, come i titoli di Stato
- Stabilità e resilienza: il Roe (utile netto/patrimonio netto) delle banche etiche si è mantenuto stabile e positivo anche durante la crisi del 2007-2008, con una media intorno al 5%
- Solidità del capitale: le banche etiche vantano un Tier 1 ratio medio del 23,32%, superiore al 17,23% delle grandi banche, dimostrando una maggiore capacità di assorbire le perdite in periodi di crisi
- Il rapporto costi-ricavi delle banche etiche (Cir) si attesta al 65,74%, superiore al 52,60% delle banche tradizionali. Questo dato riflette un modello operativo che investe maggiormente nelle persone e in processi di valutazione approfonditi, inclusi aspetti sociali e ambientali. È un costo che genera un valore aggiunto per la società e l’ambiente.
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