Stress test climatico, finanza Ue promossa da Esas e Bce
Il 19 novembre, le tre principali Autorità di vigilanza europee (Esas) – l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (Esma), l’Autorità bancaria europea (Eba) e l’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni (Eiopa) – e la Banca centrale europea (Bce) hanno pubblicato i risultati del primo stress test per stimare in che modo la lotta ai cambiamenti climatici influenzerà banche, assicuratori, fondi pensione e investitori.
Come anticipato dalla rassegna sostenibile di questa settimana (OB/ 393 “Transizione climatica, la finanza Ue passa lo stress test”), per il test i regolatori hanno applicato lo scenario climatico “Fit-For-55”, il piano dell’Ue per ridurre le emissioni di carbonio del blocco del 55% entro il 2030. I risultati sono illustrati nel report “Fit-For-55” climate scenario analysis”.
È emerso che l’azione per il clima ha un «impatto limitato» sul sistema finanziario europeo, anche nel caso che la spinta normativa costringesse gli investitori a disinvestire dalle aziende inquinanti. Il piano infatti comporterebbe perdite iniziali per il sistema finanziario pari al 3,9% delle esposizioni di partenza. La conclusione, quindi, è che «non sarebbe una preoccupazione per la stabilità finanziaria durante la transizione verde».
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