I dati di Reuters

Usa, aziende resistono a pressione anti-Esg

6 Nov 2024
Notizie Companies & CSR Commenta Invia ad un amico
Nonostante le pressioni politiche da parte repubblicana, molte società statunitensi hanno incrementato il reporting sulle questioni Esg negli ultimi anni. Nel 2024, l'82,6% delle S&P 500 ha reso pubblici i propri dati sulla forza lavoro. L'85% ha rivelato i dettagli delle proprie emissioni. Ma le policy sulla diversità sono a rischio

L’ondata anti-Esg negli Stati Uniti ha preso di mira anche le società virtuose e in particolare la disclosure di sostenibilità. I politici conservatori hanno criticato l’attenzione delle imprese per la materia e hanno avvertito che potrebbe fornire agli attivisti una leva per costringere le aziende a fare cambiamenti inutili. Ma la pressione anti-Esg non è riuscita a spaventare le aziende. Al contrario, le società a stelle e strisce che abbracciano i principi e doveri sostenibili continuano ad aumentare. Secondo i dati esaminati da Reuters, molte aziende americane hanno incrementato il reporting di questioni ambientali, sociali e di governance (Esg) negli ultimi anni. Il numero di imprese che pubblicano dati ambientali è arrivato all’85% delle società statunitensi a grande capitalizzazione, rispetto al 54% del 2019. Quelle che rendono pubblici i dati sociali rappresentano l’82,6% dal 5,3% del 2019.

Come anticipato dalla rassegna sostenibile di questa settimana (OB/ 390 “Usa, le aziende accelerano il reporting Esg”), la tendenza rivela l’importanza che gli investitori e le autorità di regolamentazione ormai attribuiscono alle questioni Esg e climatiche. Inoltre, l’aumento della disclosure mette in luce anche la risposta dei consigli di amministrazione alle nuove regole sul tema, come la Corporate Sustainability Reporting Directive dell’Unione europea. Questi dati contrastano con alcuni casi di alto profilo, in cui le aziende hanno invece ridotto gli sforzi Esg o hanno adottato un approccio attendista fino alle elezioni del 5 novembre, per capire quale partito prenderà il controllo della Casa Bianca e del Congresso e se riprenderanno vigore gli sforzi dei repubblicani per limitare gli investimenti Esg.

SPINTE OPPOSTE

Secondo i dati di DiversIQ, la quota di società quotate S&P 500 che rendono pubblici i dati sulla forza lavoro per razza e genere è salita all’82,6% al 1° settembre, un balzo notevole rispetto al 5,3% del 2019. Secondo i dati di Hip Investor, anche il numero delle società che condividono i dati ambientali è aumentato: l’85% delle società statunitensi a grande capitalizzazione ha rivelato i dettagli delle proprie emissioni di gas serra alla fine dell’anno scorso, rispetto al 54% del 2019. La spinta verso la disclosure Esg arriva in parte dagli investitori attivisti pro-Esg, tra cui diversi fondi pensione pubblici statunitensi, che stanno prestando sempre più attenzione alle informazioni pubbliche sui dati Esg delle aziende e sostengono le risoluzioni degli azionisti in merito. Il trend è alimentato anche dalla pressione tra pari che ha spinto molte aziende ad assumere impegni pubblici in materia di clima, equità retributiva e forza lavoro.

Tuttavia, i dati sulla disclosure sostenibile delle aziende statunitensi esaminati da Reuters mostrano anche l’inizio di un altro trend in direzione opposta. Alcune aziende di altro profilo, infatti, stanno riducendo i loro impegni Esg, in particolare per quanto riguarda gli obiettivi climatici e le politiche di diversity. Nell’ultimo periodo, infatti, le iniziative sulla diversity all’interno delle aziende sono state presa di mira dai politici conservatori. Alla pressione politica si è unita anche quella legale dopo la sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti del 2023 sulle ammissioni al college che ha posto le basi per contestare con successo in tribunale anche le politiche di diversità delle aziende. Questo potrebbe influire sulla qualità delle disclosure aziendali in relazione alle questioni ambientali e sociali.

Alessia Albertin

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