Lotta alla povertà, la Banca Mondiale certifica il flop
Nel suo rapporto annuale “Poverty, Prosperity and Planet Report”, la Banca Mondiale ha certificato che l’obiettivo dell’Onu di porre fine alla povertà estrema entro il 2030 è impossibile da raggiungere.
Come anticipato dalla rassegna sostenibile di questa settimana (OB/ 388 “Banca mondiale: la lotta alla povertà si è fermata”), a causa della combinazione di guerre, debito, crisi climatica e pandemia, i progressi nella lotta contro la povertà hanno subito importanti battute d’arresto.
Il rapporto stima che, in base alle tendenze attuali, ci vorrebbero più di tre decenni per sollevare i quasi 700 milioni di persone che vivono con meno di 2,15 dollari al giorno sopra la soglia ampiamente accettata di povertà estrema.
Il tasso di povertà globale è sceso dal 38% nel 1990 all’8,5% nel 2024, ma i progressi si sono fermati dal 2019 in poi. La World Bank prevede che il tasso di povertà diminuirà solo fino al 7,3% entro il 2030.
Infine, ci vorrà più di un secolo per aumentare i redditi al di sopra dei 6,85 dollari al giorno, considerata la soglia di povertà per i Paesi a reddito medio-alto.
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