Esg di Stato, l’opinione pubblica ha poca fiducia

18 Ott 2024
In breve Commenta Invia ad un amico

Imprese e governi di tutto il mondo non riescono a soddisfare le aspettative dei cittadini per quanto riguarda l’impegno sulle tematiche ambientali, sociali e di governance (Esg). È quanto emerge dalla quarta edizione dell’ESG Monitor di Sec Newgate, condotto su oltre 14.300 persone in 14 Paesi e territori.

Emerge che il 58% dei cittadini a livello globale e il 55% degli italiani attribuiscono all’impegno Esg dei governi un’importanza elevata, fra i 9 e i 10 punti su un totale di 10. Il 54% degli intervistati a livello globale e il 56% degli intervistati in l’Italia ha espresso analoghe attese verso le grandi imprese; mentre solo il 37% a livello sia mondiale sia italiano ha queste aspettative nei confronti delle piccole e medie imprese.

A fronte di questa attesa, spiega una nota, il giudizio sui comportamenti di governi e imprese è molto severo. Solo la metà circa degli intervistati ha infatti assegnato a governi e grandi imprese un voto pari o superiore a 7/10 (rispettivamente 53% e 54% a livello globale, 49% e 55% in Italia). La valutazione sale leggermente per le piccole e medie imprese, ma solo a livello globale (58%), mentre in Italia il dato delle pmi è in linea con le grandi (54%).

Per il 65% dei cittadini globali e per il 66% degli italiani le aziende dovrebbero svolgere un ruolo più attivo nella società, ma trovando il giusto equilibrio. Il 73% nel mondo e il 72% in Italia è convinto che il raggiungimento di buoni risultati in ambito Esg non vada a discapito della redditività e il 78% nel mondo e il 77% in Italia pensa che le aziende debbano agire nell’interesse di tutti gli stakeholder, non solo degli azionisti. Inoltre, il 73% a livello globale e il 72% in Italia ritiene che le aziende dovrebbero comunicare più chiaramente ciò che stanno facendo per migliorare le proprie prestazioni dal punto di vista ambientale, sociale e di governance. Ma il 44% nel mondo e il 40% in Italia dichiara di non fidarsi di ciò che le aziende dicono sulle loro attività o performance Esg.

PROBLEMA CONOSCENZA

La conoscenza del termine “Esg” non è molto cresciuta nel 2024, attestandosi al 54% a livello globale rispetto al 53% del 2023. Per l’Italia, la percentuale si ferma al 17 per cento. A livello italiano, conoscono di più questo termine persone di sesso maschile, con meno di 50 anni, un’istruzione universitaria e attente al mondo dell’informazione. Tuttavia, l’importanza assegnata ai temi legati alla sostenibilità ambientale, sociale e di governance rimane elevata: il 78% degli intervistati afferma di essere interessato, con un livello medio di interesse pari a 7,6/10.

L’Italia si posiziona al quarto posto tra i Paesi più pessimisti: il 65% crede che il Paese stia andando nella direzione sbagliata, contro il 35% di quanti pensano che il percorso intrapreso sia virtuoso. Infine, dalla ricerca emerge che il 42% degli investitori italiani dichiara che disinvestirebbe se scoprisse che l’organizzazione di cui detengono azioni ha adottato comportamenti non etici. Si tratta di un dato inferiore alla media mondiale, pari al 49%, ma che comunque posiziona l’investitore italiano al terzo posto per sensibilità in Europa.

 

0 commenti

Lascia un commento