Sbti lancia i nuovi criteri per il settore edilizio
La Science Based Targets Initiative (Sbti) ha lanciato un framework di decarbonizzazione per le aziende e le istituzioni finanziarie attive nella catena del valore dell’edilizia. Questo piano mira a stabilire obiettivi di riduzione delle emissioni in linea con l’ambizioso traguardo di mantenere l’aumento delle temperature entro 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali. Attraverso il “Buildings Sector Science-Based Target-Setting Criteria”, le aziende potranno ottenere la validazione Sbti solo se aderiranno a 4 criteri.
In primo luogo, emerge la necessità di fermare l’installazione di impianti a combustibili fossili. Questo comporta l’impegno a interrompere l’uso di tali impianti per il riscaldamento, la produzione di energia e la gestione delle risorse idriche al più tardi entro il 2030.
Parallelamente, il framework punta a ridurre le emissioni associate al consumo energetico degli edifici. Grazie alla collaborazione con l’iniziativa Carbon Risk Real Estate Monitor (Crrem), Sbti ha sviluppato percorsi regionali per monitorare e ridurre le emissioni derivanti dall’uso energetico degli edifici, prendendo in considerazione le peculiarità delle reti elettriche locali e delle modalità di utilizzo.
Un altro requisito cruciale riguarda la riduzione delle emissioni “incorporate” iniziali, ovvero quelle legate ai materiali da costruzione, alla produzione, al trasporto e alla costruzione stessa. Si prevede che la superficie edificata globale crescerà del 15% entro il 2030, con la maggior parte di questa espansione concentrata nelle economie emergenti.
Infine, una sfida fondamentale sarà adeguare gli edifici inefficienti già esistenti. Si stima che l’80% degli edifici attuali sarà ancora in uso nel 2050. Per questo motivo, l’efficienza energetica deve più che raddoppiare entro il 2030, in linea con lo scenario Net Zero by 2050 dell’Agenzia Internazionale dell’Energia.
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