Ue, via libera all’uscita dall’Energy Charter Treaty
I Paesi membri dell’Unione europea hanno votato all’unanimità per lasciare l’Energy Charter Treaty a causa delle preoccupazioni climatiche. Dopo il primo via libera del parlamento europeo, il 30 maggio è arrivato il sì definitivo con il voto del Consiglio dell’Ue.
Come anticipato dalla rassegna sostenibile di questa settimana (OB/ 375 “L’Ue esce dall’Energy Charter Treaty”), l’uscita in blocco dell’Ue dal trattato internazionale sull’energia del 1998 è stata proposta dalla Commissione europea, che ha dichiarando che il patto non è più in linea con l’Accordo di Parigi e con le ambizioni Ue sulla transizione energetica.
Nello specifico, a preoccupare il blocco è il passaggio che consente alle società energetiche di fare causa ai governi per le politiche che danneggiano i loro investimenti, utilizzato da alcune aziende negli ultimi anni per avviare cause da miliardi di dollari contro le misure per chiudere o limitare i progetti di combustibili fossili.
A causa di questi timori, diversi Stati europei, tra cui Danimarca, Francia, Germania, Lussemburgo, Polonia, Spagna e Paesi Bassi avevano già annunciato piani individuali per uscire dal patto.
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