L’appello di Banca Etica per le elezioni europee
Varare una norma comunitaria che imponga alle banche e alle istituzioni finanziarie trasparenza sui loro affari con il commercio di armamenti; rendicontare gli impatti avversi e avviare percorsi vincolanti per chi si voglia dichiarare Net Zero; aiutare e non penalizzare le imprese sociali nell’accesso al credito. Questi i tre temi su cui, in vista delle elezioni europee dell’8 e 9 giugno, il Gruppo Banca Etica propone a tutte le persone che si candidano a essere elette al Parlamento Europeo. Un confronto, spiega una nota della banca, su misure legislative che (incidendo sul sistema finanziario) possano favorire la pace, la tutela dell’ambiente e la crescita dell’economia sociale.
In decenni di storia, prosegue la nota, la finanza etica è cresciuta moltissimo in tutta Europa, unendo risultati più che positivi dal punto di vista economico e finanziario con una piena coerenza nei valori e nei principi che la definiscono e che da sempre ne guidano le scelte. Alla luce di questa coerenza, legittimità e credibilità il Gruppo Banca Etica, membro fondatore della Federazione Europea delle Banche Etiche e Alternative Febea, formula alcune proposte concrete da mettere al centro dell’agenda europea dei prossimi anni per rispondere a tre delle maggiori sfide che l’Unione deve affrontare: la promozione della pace, la lotta ai cambiamenti climatici, il sostegno e la promozione degli attori dell’economia sociale.
La nota prevede poi un paragrafo “Finanza per la pace”: gli investimenti in armi, sostiene Banca Etica, non possono essere dichiarati sostenibili; più trasparenza sul ruolo delle banche nel commercio di armamenti.
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