Ccrm: obiettivi climatici 2030, aziende con poca ambizione
Nonostante il 2050 sia comunemente indicato come l’obiettivo temporale principale per le aziende nel definire i propri target, è essenziale concentrarsi sui prossimi cinque-dieci anni per raggiungere gli obiettivi prefissati. Tuttavia, l’edizione di quest’anno del Corporate Climate Responsibility Monitor (Ccrm) evidenzia una mancanza di ambizione per il 2030 da parte delle aziende valutate.
Il rapporto indica che «la media degli impegni di riduzione delle emissioni assolute entro il 2030 è del 30%, con un massimo del 33 per cento. Tuttavia, secondo quanto stabilito dall’Ipcc, per limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5°C, è necessaria una riduzione del 43% delle emissioni di gas serra e del 48% delle emissioni di anidride carbonica rispetto ai livelli del 2019».
L’analisi rivela che solo otto delle 28 aziende valutate hanno fissato obiettivi per il 2030 considerati di alta o ragionevole integrità nel settore automobilistico, energetico, della moda, dell’agricoltura e del retail. Tra queste, poche (Danone, Iberdrola, Mars e Volvo Group) hanno piani di attuazione concreti. Inoltre, si sottolinea che «alcune aziende, pur riconoscendo l’importanza degli obiettivi, si affidano a soluzioni discutibili come la cattura dell’anidride carbonica, i carbon removal, i certificati di energia rinnovabile o la bioenergia, soprattutto nel settore della moda».
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