Bloomberg: 2 operatori su 3 temono la qualità dei dati Esg
Bloomberg ha pubblicato i risultati della ricerca “European ESG Data Trends Survey 2024” in cui ha chiesto agli operatori delle principali piazze finanziare europee quali sono le priorità, le sfide e le pratiche utilizzate per la gestione dei dati Esg.
Il 35% dei rispondenti ha indicato l’adempimento dei requisiti normativi come il fattore che ha portato a richiedere l’accesso ai dati Esg, seguito dalla riduzione del rischio climatico e del raggiungimento degli obiettivi net zero (18%). Due intervistati su tre vedono però il raggiungimento di queste priorità messo in pericolo dalla qualità e dalla copertura dei dati forniti dalle aziende.
Per quanto riguarda la gestione dei dati la sfida più grande è rappresentata dall’elaborazione di nuovi dati a disposizione ed evoluzione degli stessi (41%). Un quarto degli operatori trovano invece difficoltà nel collegare i dati Esg a quelli già esistenti all’interno dell’organizzazione. Seguono il rispetto dei requisiti di rendicontazione (18%) e l’integrazione dei dati ricevuti da diversi data provider (16%).
L’introduzione della Csrd porterà nel prossimo futuro all’aumento graduale della qualità dei dati forniti dalle aziende, fugando i timori degli operatori, ma allo stesso tempo farà crescere la quantità dei dati a disposizione. Questo pone le istituzioni finanziarie di fronte a scelte importanti riguardo le strategie da implementare e le risorse da dedicare alla gestione dei dati Esg.
Oggi poco meno del 40% del campione preferisce centralizzare la gestione dei dati Esg, un terzo utilizza l’approccio opposto delegando a ogni singola unità aziendale, il 10% ha totalmente esternalizzato mentre il 20% sta ancora valutando quale strategia adottare.