Survey di Iss agli investitori sull’ESG Corporate Rating
Iss Esg, il ramo di Iss Stoxx dedicato agli investimenti sostenibili, ha pubblicato lo scorso 28 febbraio il report che riassume i risultati della sua prima ESG Corporate Rating Survey.
Hanno partecipato alla survey 511 soggetti, di cui 90 investitori istituzionali (64 Asset Manager, 24 Asset Owner e 2 advisor di investitori istituzionali) e 421 “non investitori”, principalmente public corporation e società di consulenza.
I punti chiavi che emergono dall’indagine sono i seguenti.
Sviluppi normativi: per quanto riguarda i regimi normativi (taxonomy and disclosure regulations) che informano e/o migliorano la metodologia di ESG Corporate Rating di Iss, il 57% degli investitori intervistati ha considerato la tassonomia Ue “very relevant”. Lo stesso vale per il 43% dei “non investitori”.
L’approccio alla materialità: l’implementazione di un approccio di doppia materialità è considerato “molto rilevante” o “di maggiore rilevanza” sia dagli investitori sia dai non investitori (71% e 81% rispettivamente).
Approcci degli investitori: la maggior parte degli investitori intervistati ha identificato come “molto rilevante” o “di maggiore rilevanza” la valutazione del rischio Esg (83%). Seguono inoltre il reporting e gli impatti sulla sostenibilità (rispettivamente 79% e 77%). Le opinioni degli analisti, il rating in lettere assolute, i dettagli di valutazione a livello di indicatori e gli Esg Performance Score sono stati considerati da parte degli investitori le misure/valutazioni più utili dell’Esg Corporate Rating.
Priorità tematiche: il Climate Change è stato identificato come il tema sostenibile più importante in tutti i settori da entrambe le categorie di intervistati (investitori e non investitori).
Corporate governance: per quanto riguarda i miglioramenti della corporate governance, “la considerazione dei rischi di governance specifici del mercato”, “una valutazione più completa dei rischi di governance” e “il bilanciamento del peso della governance rispetto all’esposizione ai rischi ambientali e sociali specifici del settore” sono stati considerati prioritari rispetto all'”aumento del peso del pilastro della governance”.
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