L’ultimo rapporto “Voting Matters 2023: Are asset managers using their proxy votes for action on environmental and social issues?” di ShareAction rivela un divario tra gli investitori statunitensi e quelli europei sulle proposte Esg. L’analisi dell’ente di beneficienza britannico ha esaminato il voto di 69 dei più grandi gestori patrimoniali del mondo su 257 proposte ambientali e sociali da parte degli azionisti che sono andate al voto nel 2023.
Come anticipato dalla rassegna sostenibile di questa settimana (OB/ 357 “Proxy season, cala il sostegno dei gestori alle proposte Esg”), è emerso che 11 dei maggiori firmatari della Net Zero Asset Managers Initiative (Nzam) hanno sostenuto meno del 50% delle 114 proposte ambientali, più di 100 delle quali riguardavano il cambiamento climatico. Inoltre, tre asset manager aderenti alla Nzam, BlackRock, T Rowe Price e Capital Group, hanno sostenuto meno del 10% di queste risoluzioni.
La ricerca ha anche messo in luce che il sostegno alle proposte ambientali per 10 dei maggiori gestori Nzam è calato nel 2023 rispetto all’anno precedente. Solo Baillie Gifford è andato in contro-tendenza, sostenendo il 47% delle proposte ambientali nel 2023 rispetto al 29% nel 2022.
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