Il 56% delle pmi ritiene gli Esg strategicamente “molto importanti”
Per quasi il 90% delle piccole e medie imprese la sostenibilità riveste un ruolo “molto” o “abbastanza” importante in azienda, guidando le scelte strategiche e di investimento. Il messaggio emerge dalla ricerca “Pmi italiane, policrisi e finanza sostenibile: le opportunità per le imprese” condotta dal Forum per la Finanza Sostenibile, in collaborazione con Bva Doxa e Finlombarda. L’indagine, cui hanno partecipato 450 pmi, è stata presentata nell’appuntamento di chiusura delle Settimane SRI, la principale rassegna in Italia sulla finanza sostenibile, organizzata dal Forum.
In base allo studio (scarica il documento), il 56% delle aziende ritiene che i temi Esg abbiano un ruolo “molto importante” nelle scelte strategiche e di investimento, un dato in forte aumento rispetto al 27% rilevato nell’indagine condotta nel 2020 e al 46% del 2022. Non solo: oggi l’importanza riconosciuta alla sostenibilità è uniforme tra i settori. Al contrario, le imprese che ritengono poco o per niente rilevanti i temi Esg rappresentano una quota residuale (il 12%).
Fattori da considerare nella spinta all’adozione di criteri Esg nelle strategie aziendali sono le aspettative del mercato e degli stakeholder. Il 70% delle pmi coinvolte nell’indagine dichiara di aver ricevuto delle richieste specifiche: nel 35% dei casi dai clienti (soprattutto aziende attive in ambito B2B) e, a seguire, da stakeholder interni (dipendenti e management) e poi banche, compagnie assicurative, fornitori e investitori privati e/o pubblici.
La sostenibilità è associata a obblighi legali (il 68% delle pmi è abbastanza o molto d’accordo al riguardo) o alle richieste e aspettative del mercato, ma può diventare anche un fattore competitivo (l’86% è abbastanza o molto d’accordo nel ritenere che la sostenibilità offra questa opportunità) e può contribuire a ridurre rischi rilevanti anche dal punto di vista economico e finanziario (82%).
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