Ceo, in Borsa un compenso su due è Esg
Il peso dei fattori Esg nel determinare i compensi dei vertici delle società quotate in Italia cresce: nel 2022 il legame tra i fattori ambientali, sociali e di governance era previsto per gli amministratore delegati nel 58,5% (127 società) delle aziende negoziate su Euronext Milan, in aumento dal 47% (106 aziende) del 2021. È quanto emerge dal Rapporto Consob 2022 sulla Rendicontazione non finanziaria pubblicato oggi, che, sottolina la nota di accompagnamento, «coglie i segnali della trasformazione culturale innescata dagli obblighi legislativi verso una maggiore considerazione dei fattori Esg nella definizione dei modelli di business, nel processo decisionale e nei modelli di corporate governance aziendali in Italia».
Il Rapporto evidenzia anche il rafforzamento del trend di integrazione tra strategia aziendale e obiettivi Esg (con un’integrazione completa fra strategia aziendale e obiettivi Esg per 13 società rispetto alle 8 nell’anno precedente), così come l’aumento del coinvolgimento degli stakeholder esterni nella definizione della materialità, interpellati nel 65,8% delle Dnf pubblicate nel 2022. L’analisi di materialità è stata sottoposta al consiglio di amministrazione nel 50% delle aziende che hanno elaborato la Dnf (149, 69% del listino), in leggero calo rispetto all’anno precedente (52,3% dei casi). Il numero di emittenti che ha erogato programmi di formazione agli amministratori (induction) sui temi Esg è invece aumentato da 53 a 58. Si registra anche una crescita delle società che hanno attivato sistemi informativi per la raccolta dei dati non finanziari (19% dal 17,2% del 2021).
Il Rapporto 2022 include anche un Addendum con i risultati del primo anno di applicazione del Regolamento Ue 2020/852 (Regolamento Tassonomia), che prevede la pubblicazione di Kpi relativi alla compatibilità delle attività d’impresa con la Tassonomia europea, in particolare alla inclusione delle stesse nell’elenco delle attività economiche ammissibili contenuto negli atti delegati della Tassonomia. Dall’Addendum emerge che il valore medio della quota di fatturato associata ad attività ammissibili, fra le 22 società non finanziarie appartenenti al Ftse Mib, è pari al 22,8 per cento.
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