Parlamento Ue approva la “protezione green” dei consumatori
Con 544 voti favorevoli, 18 contrari e 17 astensioni, la plenaria del Parlamento europeo ha approvato, lo scorso 11 maggio, la proposta di direttiva della Commissione «che modifica le direttive 2005/29/Ce e 2011/83/Ue per quanto riguarda la responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde mediante il miglioramento della tutela dalle pratiche sleali e dell’informazione» (Directive on empowering consumers, vedi articolo Ue, prima legge contro il greenwashing al consumo). Il 3 maggio scorso il Consiglio dell’Unione europea aveva già adottato il proprio mandato, quindi, inizieranno a breve i negoziati all’interno del trilogo con Parlamento e commissione sul contenuto e la formulazione definitiva della direttiva. Gli stati membri avranno poi 24 mesi (non 18 come prassi) per recepire il testo e introdurre le modifiche nella legislazione nazionale.
«L’industria – ha dichiarato l’eurodeputata e relatrice Biljana Borzan – non potrà più trarre profitto dalla produzione di beni di consumo che si rompono appena terminato il periodo di garanzia. I consumatori dovranno essere informati in modo chiaro sulle opzioni e sui costi di riparazione. Le etichette dei prodotti informeranno i cittadini su quali prodotti sono garantiti per una durata maggiore e i produttori che hanno prodotti più durevoli ne trarranno vantaggio. La giungla delle false dichiarazioni ambientali finirà, poiché saranno consentite solo le dichiarazioni ecologiche certificate e comprovate».
Nel pacchetto delle norme contenente la “empowering consumer”, che è stata presentata da Bruxelles nel marzo 2022, c’è anche la proposta di direttiva Green Claims, presentata nel marzo di quest’anno.
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