Green America, la principale organizzazione di economia verde degli Stati Uniti con 300 mila membri e quasi duemila aziende nella sua Green Business Network, ha rilasciato una dichiarazione a sostegno delle pratiche di investimento responsabili. I fattori Esg sono finiti nel mirino di diversi politici e procuratori generali repubblicani che vorrebbero escluderli per legge dai criteri di investimento.
«La ricerca mostra che i rendimenti degli investimenti socialmente responsabili sono alla pari o migliori rispetto agli investimenti non basati sui principi Esg, specialmente a lungo termine. Il motivo per cui gli investimenti Esg funzionano è che cercano informazioni su rischi e opportunità che non si riflettono necessariamente nel bilancio di un’azienda», ha spiegato Cathy Cowan Becker, direttrice della campagna Responsible Finance di Green America.
Nel comunicato, l’ente fa alcuni esempi di comportamenti scorretti da parte delle aziende che rappresentano un rischio finanziario, come scaricare regolarmente sostanze chimiche tossiche nelle comunità, sottopagare e sovraccaricare i proprio dipendenti e aggirare le basilari pratiche di sicurezza. Becker spiega che prima o poi le società dovranno pagare il conto per queste pessime pratiche e gli investitori e gli azionisti resteranno con il cerino in mano.
Al contrario, spiega Green America, un’azienda che sfrutta i mercati fiorenti dell’energia pulita, fornisce retribuzioni e benefici equi ai suoi lavoratori e contribuisce alla sua comunità, è nella giusta posizione per una crescita stabile e una maggiore redditività.
«Utilizzare i principi Esg per aiutare a informare gli investitori non è una violazione del dovere fiduciario. Al contrario, non prendere in considerazione tutti i fattori legati ai rischi e alle opportunità può essere visto come una violazione del dovere fiduciario. I gestori patrimoniali individuali, istituzionali e pubblici dovrebbero essere liberi di prendere in considerazione tutte le informazioni quando prendono decisioni di investimento critiche», aggiunge Becker. «È così che funziona il libero mercato. Non è compito del governo a livello federale o statale dire ai gestori patrimoniali come gestire gli investimenti per i loro clienti».
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