L’Arbitro bancario accenderà il faro su Mifid e sostenibilità
L’Arbitro per le Controversie Finanziarie (Acf) accenderà l’attenzione sulla sostenibilità e sul rispetto delle indicazioni Mifid. È uno dei messaggi arrivati dalla presentazione della Relazione annuale dell’Acf per il 2022, fatta dal presidente Gianpaolo Barbuzzi lo scorso 30 marzo. In tale occasione, è stato inoltre illustrato un bilancio dei sei anni di attività dell’Arbitro, l’organismo di risoluzione stragiudiziale delle controversie tra risparmiatori e intermediari: 142 milioni di euro rientrati nelle tasche dei risparmiatori, 10.000 ricorsi, 9.300 pronunce, il 65% delle decisioni favorevole ai ricorrenti, con un tasso di applicazione da parte degli intermediari prossimo al 100% nonostante le pronunce dell’Acf non siano vincolanti.
I risparmiatori che si sono rivolti all’Acf per far valere i propri diritti, si legge in una nota, si sono visti riconoscere l’anno scorso 19 milioni di euro di risarcimenti per una media pro-capite di circa 30.000 euro. Il 57% dei ricorsi ha trovato accoglienza favorevole da parte dell’organismo.
Per chi voglia rivolgersi all’Acf la procedura è gratuita e non richiede assistenza legale.
Dalla Relazione annuale emerge una tendenza di riduzione dei ricorsi presentati dai risparmiatori grazie al progressivo venir meno del “contenzioso seriale”, ereditato dalle crisi bancarie di fine 2015 e metà 2017: 1.116 nel 2022 (riguardanti 220 intermediari) contro i 1.582 ricorsi del 2021 e i 1.772 del 2020.
Il presidente dell’Acf ha poi evidenziato alcuni punti cruciali nel rapporto tra risparmiatori e intermediari. Tra questi, il fatto che «fornire “più informazioni” da parte dell’intermediario non equivale a fornire “migliori informazioni”. Il set informativo va “calibrato”, richiamando l’attenzione del cliente su quelle informazioni, fra le tante, che ingenerano autentica consapevolezza sulle caratteristiche e le implicazioni, in termini di rischio, dell’investimento».
Inoltre, è stato posto l’accento sul concetto che «il questionario di profilatura (questionario Mifid) deve essere la carta d’identità del risparmiatore, riflettendone l’immagine di oggi e le aspettative di domani: gli intermediari non devono limitarsi a recepire acriticamente le informazioni rese dal cliente, ma promuovere un dialogo e un confronto aperto così da rimuovere eventuali incongruenze e incompletezze».
Infine, il focus sul fatto che «con il crescere dell’interesse dei risparmiatori per gli investimenti sostenibili, l’Acf porrà particolare attenzione alle controversie sull’offerta di questi prodotti, dove c’è la possibilità di un’elevata conflittualità. Gli intermediari dovrebbero rilevare le preferenze di sostenibilità dei clienti in termini non solo formali ma di effettiva conoscenza dei prodotti sostenibili, ed evitare logiche opportunistiche nel collocamento dei prodotti finanziari».
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