ET.analist / La politica industriale dei governi per la svolta green
ET.analist è lo spazio in cui ETicaNews raccoglie i contributi di analisti, asset manager e studiosi che fanno il punto su temi specifici del mondo della finanza sostenibile. Nel numero 35 di marzo, è stata riportata un’analisi di Irene Lauro, Environmental Economist di Schroders, relativa al ritorno in auge dell’intervento dei governi nell’attività economica attraverso la politica industriale.
«Nel tentativo di rafforzare le loro catene di approvvigionamento e migliorare la sicurezza energetica, le economie avanzate stanno aumentando gli sforzi per espandere la produzione di tecnologie energetiche pulite», ha spiegato l’esperta all’interno del contributo.
Nello specifico, l’analisi si concentra sull’Inflation Reduction Act (Ira) degli Stati Uniti, «la più importante legislazione sul clima nella storia del Paese», che darà «un notevole impulso all’industria delle tecnologie green» e promuoverà anche «la ri-localizzazione negli Usa di aziende globali operanti nel settore dell’energia verde, incrementando le opportunità di lavoro e attirando maggiori capitali».
L’analista rimarca che «gli altri Paesi non resteranno a guardare», soprattutto l’Europa, finora «leader nell’azione e nella regolamentazione in materia di clima», poiché «l’Ira rappresenta un rischio fondamentale per l’industria delle tecnologie green dell’Ue». In particolare, l’Unione europea «sta studiando una propria forma di strategia di sovvenzione green attraverso il Net-Zero Industry Act» ed è probabile che «istituisca anche la Critical Raw Materials Act (legge sulle materie prime critiche), che dovrebbe garantire l’accesso a minerali e metalli cruciali diversificando l’approvvigionamento e riducendo la dipendenza da forniture altamente concentrate provenienti da Paesi terzi».
Infine, Lauro indica anche la Cina tra i protagonisti nella produzione di apparecchiature per l’energia pulita, con una spesa per la politica industriale già tre volte superiore agli Stati Uniti.
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