Imprese familiari, la fotografia dell’Osservatorio Aub
L’Osservatorio Aub ha analizzato i dati economici di 11.635 imprese familiari italiane e il livello di diversity dei loro assetti di governance. I risultati sono illustrati nel XIV rapporto dell’Osservatorio, presentato il 30 gennaio. Non si tratta di un’indagine a campione, ma di uno studio su tutte le aziende familiari italiane con un fatturato di almeno 20 milioni di euro.
Emerge che il 26,4% delle società analizzate ha almeno un consigliere di amministrazione sotto i 40 anni. Nel 37,6% delle organizzazioni sono presenti più del 33% di donne; mentre nel 60,1% delle aziende è presente almeno un componente non familiare. Nel 91,9% delle imprese sono presenti meno di due consiglieri con più di 75 anni di età.
Per quanto riguarda la diversità, invece, lo studio evidenzia che, su un totale di 8.589 gruppi familiari analizzati, le società familiari che rispecchiano tutti e quattro i parametri di diversity sono 344, sono cresciute, in media, a un tasso del 9,8%, circa l’1,3% in più delle altre, e hanno avuto una redditività significativamente superiore della media.
Il rapporto contiene anche un approfondimento sul confronto con altri Paesi vicini: per la prima volta sono stati analizzati i primi mille gruppi familiari in Italia, Germania, Francia e Spagna. La fotografia scattata mostra che un quarto delle imprese italiane ha più di un consigliere di amministrazione oltre i 75 anni, contro una su 10 in Francia e quasi zero in Germania; più del 30% in Italia ha almeno un terzo di consiglieri donne, contro il 41% in Francia e il 15,7% in Germania.
L’Osservatorio ha rilevato che le società familiari italiane godono di buona salute e dopo la pandemia sono cresciute nettamente in fatturato, redditività e solidità. Il fatturato è cresciuto nel 2021 di oltre il 20% rispetto all’anno precedente; il Return On Equity ha raggiunto il 10,5%; e l’occupazione è cresciuta del 3,8% rispetto a prima della pandemia. Inoltre, le organizzazioni familiari hanno raggiunto una solidità patrimoniale mai vista negli ultimi anni, con un rapporto di indebitamento (totale attivo/patrimonio netto) sceso a quattro volte. Questo quadro positivo è confermato dai dati sulle aziende familiari quotate in Borsa: nel primo semestre 2022 il fatturato è cresciuto del 35 per cento.
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