Standard Ethics “promuove” le banche e le pmi italiane
Circa il 57% delle aziende costituenti dello Standard Ethics Italian Index ha un Sustainable Grade (EE+, EE, EE-). Lo si apprende da una nota dell’agenzia di rating di sostenibilità che, nei giorni scorsi, ha pubblicato “The Big Picture – Annual Report 2022“, un Rapporto annuale che raccoglie tutte le attività di ricerca condotte nel corso dell’anno 2022, nelle cinque maggiori economie europee (Germania, Francia, Spagna, Italia e Regno Unito).
Tra gli aspetti che riguardano in modo specifico l’Italia, l’agenzia evidenzia che «il modello bancario italiano, rappresentato con lo SE Italian Banks Index, è un caso virtuoso della Sostenibilità. I dati mostrano che il 75% delle banche italiane è conforme agli standard di sostenibilità definiti da Ue, Onu e Ocse. Una quota molto alta se paragonata a quella raggiunta dallo SE European Banks Index (“solo” il 51% ha un Sustainable Grade)».
Entro il 2023, scrive sempre Standard Ethics, «le piccole e medie imprese europee saranno tenute ad applicare le nuove regole di rendicontazione previste dalla Direttiva europea sul reporting di sostenibilità aziendale (“Csrd”). Le pmi analizzate da Standard Ethics in Italia e Spagna mostrano margini di miglioramento nelle aree della Corporate Governance e della governance della Sostenibilità. Tuttavia, gli analisti di Standard Ethics notano che le pmi italiane e spagnole hanno un potenziale molto elevato nell’area della Sostenibilità. Alcune di esse sono già sulla strada giusta».
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