La Csrd è legge. Anche il Consiglio Ue dice ok
Via libera definitivo del Consiglio europeo alla direttiva relativa alla comunicazione societaria sulla sostenibilità (Csrd). Dopo l’ok del Parlamento a metà novembre, l’approvazione del terzo componente del trilogo, avvenuta il 28 novembre, sdogana definitivamente la direttiva.
«In seguito all’approvazione della posizione del Parlamento europeo da parte del Consiglio – si legge in una nota del consiglio -, l’atto legislativo è adottato.
Dopo la firma da parte della presidente del Parlamento europeo e del presidente del Consiglio, l’atto sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea ed entrerà in vigore 20 giorni dopo. Le nuove norme dovranno essere attuate dagli Stati membri 18 mesi dopo l’entrata in vigore.
«La direttiva relativa alla comunicazione societaria sulla sostenibilità – prosegue la nota – rafforza le norme in vigore in materia di comunicazione di informazioni di carattere non finanziario introdotte nella direttiva contabile dalla direttiva sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario del 2014, che non sono più adeguate alla transizione dell’Ue verso un’economia sostenibile».
La direttiva, si legge, introduce obblighi di comunicazione più dettagliati.
Le nuove norme in materia di comunicazione sulla sostenibilità si applicheranno a tutte le grandi imprese e a tutte le società quotate in mercati regolamentati, a eccezione delle microimprese quotate. Queste imprese sono anche responsabili della valutazione delle informazioni applicabile alle imprese figlie.
Le norme si applicano anche alle Pmi quotate, tenendo conto delle loro specificità. Per le Pmi quotate sarà possibile una deroga (“opt-out”) durante un periodo transitorio, che le esenterà dall’applicazione della direttiva fino al 2028.
Per quanto riguarda le imprese non europee, l’obbligo di presentare una relazione sulla sostenibilità si applica a tutte le imprese che realizzano ricavi netti delle vendite e delle prestazioni superiori a 150 milioni di euro nella Ue e che hanno almeno un’impresa figlia o una succursale nella Ue che supera determinate soglie. Queste imprese devono fornire un’informativa sui loro impatti in materia ambientale, sociale e di governance (“Esg”) come indicato nella direttiva.
Il gruppo consultivo europeo sull’informativa finanziaria (Efrag) sarà incaricato di elaborare progetti di norme europee. La Commissione europea adotterà la versione finale delle norme sotto forma di atto delegato, a seguito di consultazioni con gli Stati membri dell’Ue e con una serie di organismi europei.
Il regolamento si applicherà in quattro fasi:
- nel 2025, comunicazione sull’esercizio finanziario 2024 per le imprese già soggette alla direttiva sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario
- nel 2026, comunicazione sull’esercizio finanziario 2025 per le grandi imprese attualmente non soggette alla direttiva sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario
- nel 2027, comunicazione sull’esercizio finanziario 2026 per le Pmi quotate (a eccezione delle microimprese), gli enti creditizi piccoli e non complessi e le imprese di assicurazione captive
- nel 2029, comunicazione sull’esercizio finanziario 2028 per le imprese di paesi terzi che realizzano ricavi netti delle vendite e delle prestazioni superiori a 150 milioni di euro nell’Ue, se hanno almeno un’impresa figlia o una succursale nell’Ue che supera determinate soglie.
Csrdnormativa