ET.DIRECTORIES - I PROTAGONISTI DELLE ULTIME TRE SETTIMANE
Quelli che… fanno sostenibilità/ 89
Nel corso delle ultime settimane, ETicaNews ha coinvolto o menzionato una serie di protagonisti del business sostenibile e responsabile. Di seguito, ne riportiamo alcuni, con una breve sintesi di ciò che hanno detto e delle posizioni che hanno espresso, con rimando al relativo articolo. Queste persone sono solo una minima parte delle centinaia di protagonisti che ETicaNews ha incrociato nel suo percorso, e che stiamo raccogliendo nelle nostre Directories, per offrire un riferimento unico ai professionisti dell’economia e finanza responsabile. Il servizio Directories fa parte del pacchetto ET.pro.
ABBIAMO PARLATO CON…
Antonella Brambilla, partner Corporate Equity Capital Market di Dentons
INTERVISTA: Brambilla (Dentons): «Occhio al millantato purpose»
Il purpose rimane un tema di frontiera e non correttamente compreso da una larga parte delle aziende, nonostante una loro sempre maggiore consapevolezza. In questa intervista a ETicaNews, Antonella Brambilla, partner Corporate Equity Capital Market Dentons, affronta il tema del purpose aziendale visto con le lenti di uno studio legale. L’esperta ripercorre le valenze del purpose, ne evidenzia le grandi potenzialità, ma sottolinea anche le responsabilità e i rischi reputazionali che ne derivano. «La comunicazione di un purpose non veritiero (c.d. greenwashing), espone l’azienda interessata a molteplici rischi reputazionali e, conseguentemente, da un lato, a responsabilità potenziale vis-a-vis tutti gli stakeholders che abbiano creduto nel millantato purpose e siano stati direttamente o indirettamente danneggiati da un eventuale purpose di facciata e, dall’altro, a perdita di clienti, posizionamento competitivo e, dunque ricavi per l’azienda», spiega Brambilla.
ABBIAMO PARLATO CON…
Tomaso Tommasi di Vignano, presidente esecutivo del Gruppo Hera
INTERVISTA: Tommasi di Vignano (Hera): «La chiave del nostro successo? La governance Esg»
In questa intervista a ETicaNews Tomaso Tommasi di Vignano, presidente esecutivo del Gruppo Hera, racconta il percorso di sostenibilità che ha portato Hera Luce a diventare Società Benefit e a inserire nel suo statuto sociale l’impegno di produrre benefici per i suoi stakeholder. «Fin dalla fondazione di Hera, nel 2002, lo sviluppo sostenibile è sempre stato al passo della crescita dei risultati, al centro della strategia della nostra multiutility, integrato e trasversale a tutti i business», spiega Tommasi. E aggiunge che la multiutility si è trovata a svolgere «il ruolo di pionieri della finanza sostenibile con entusiasmo» in diversi ambiti, dai green bond alla Esg Identity: «l’identità sostenibile di Hera è ampiamente riconosciuta e definita sul mercato azionario». Inoltre, «tutte le nostre scelte hanno riscosso un forte apprezzamento da parte degli investitori, sempre più interessati a finanziare aziende con progetti concreti in questi ambiti», conferma il dirigente.
ABBIAMO PARLATO DI…
Daniele Carbonin, Regional Coordinator Climate Strategies di Carbonsink
ARTICOLO: Net Zero, pronte solo 16 quotate italiane su 100
Dal report “Net Zero Readiness Index 2022” realizzato da Carbonsink con Borsa Italiana emerge che solo 16 delle prime 100 aziende per capitalizzazione quotate in Borsa sono sufficientemente preparate per affrontare la sfida climatica verso il Net zero. «Il quadro completo delle strategie net zero delle società analizzate è eterogeneo e non del tutto incoraggiante. L’azione aziendale per il clima è in corso, ma non è sufficiente. Nonostante i recenti progressi e le molteplici iniziative, solo un ristretto numero di società italiane quotate si sta preparando attivamente e adeguatamente alla transizione verso il Net zero -, spiega Daniele Carbonin, Regional Coordinator Climate Strategies di Carbonsink -. Abbiamo constatato che la regolamentazione e la consapevolezza da parte degli stakeholder svolgono un ruolo. Infatti, i settori maggiormente impegnati sono quelli già presi di mira dai framework normativi o quelli sotto il radar di investitori e clienti».
ABBIAMO PARLATO DI…
Guy Opperman, ministro per le Pensioni e l’Inclusione Finanziaria del Regno Unito
ARTICOLO: La Covip Uk spinge (a fatica) sulla S
Il Department for Work & Pensions del Regno Unito svela i risultati di una survey sul peso del “social” nelle decisione dei fondi pensione. L’indagine mette in luce non pochi ritardi. I temi chiave sono rischi e opportunità, stewardship e voting policy ad-hoc, monitoraggio, materialità finanziaria della S, e opportunità legate ai temi sociali nei mercati emergenti. Guy Opperman, ministro per le Pensioni e l’Inclusione Finanziaria, avverte i fondi pensione di seguire gli eventi globali che portano a nuovi rischi sociali ed Esg. La guerra in Ucraina, per esempio, «può aumentare il rischio di schiavitù moderna» e può modificare anche il concetto di Esg. «Lo scorso anno, le industrie della difesa e del nucleare erano visti come aree non accessibili per i fondi Esg, ma la situazione è cambiata e l’investimento Esg dovrebbe cambiare con essa», spiega Opperman. Infine, ribadisce che «l’Esg deve guardare a risultati oggettivi e non farsi trascinare dall’attivismo politico».
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Yvon Chouinard, fondatore ed ex proprietario di Patagonia
ARTICOLO: Patagonia, il fondatore dona l’azienda per salvare il pianeta
Il fondatore di Patagonia annuncia una nuova struttura proprietaria per la società: la famiglia Chouinard ha trasferito con effetto immediato tutta la proprietà a due nuove entità, il Patagonia Purpose Trust e l’Holdfast Collective. L’obiettivo? Proteggere il pianeta. «È passato mezzo secolo da quando abbiamo iniziato il nostro esperimento di business responsabile», commenta Yvon Chouinard, fondatore di Patagonia, ex proprietario e attuale membro del board. «Se vogliamo sperare di avere un pianeta vivo e prospero tra altri 50 anni, è necessario che tutti noi facciamo il possibile con le risorse che abbiamo. Come uomo d’affari, nonostante non abbia mai voluto esserlo, sto facendo la mia parte. Invece di estrarre valore dalla natura e trasformarlo in profitti, useremo la prosperità generata da Patagonia per proteggere la vera fonte di ogni ricchezza. Stiamo facendo della Terra il nostro unico azionista. Sono seriamente intenzionato a salvare il pianeta».
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