ET.analist / La Financière De L’Echiquier: «La finanza e la tutela della biodiversità»
ET.analist è lo spazio in cui ETicaNews raccoglie i contributi di analisti, asset manager e studiosi che fanno il punto su temi specifici del mondo della finanza sostenibile. Nel numero 31 (Finanza Sri, gli ultimi report degli analisti/31), è stata riportata un’analisi di Luc Olivier, Gestore fondi Impact di La Financière De L’Echiquier, su come la finanza e la biodiversità possono andare d’accordo.
In questo contributo, Olivier analizza il ruolo cruciale che la finanza svolge nella tutela della biodiversità, orientando i capitali verso le aziende che sviluppano soluzioni e affiancandone altre, nel tempo, per gestire al meglio la loro dipendenza o il loro impatto. «La Financière de l’Echiquier si circonda di esperti, forma i suoi collaboratori e si impegna, nell’ambito del Finance for Biodiversity Pledge, a inserire i criteri relativi alla biodiversità nelle sue analisi, e a pubblicare l’impatto dei suoi investimenti entro il 2024 – spiega l’analista -. Poiché la salvaguardia della biodiversità è un baluardo contro il cambiamento climatico, stiamo dando maggiore spazio alla biodiversità all’interno di Echiquier Climate Impact Europe, fondo dedicato alla transizione climatica». L’esperto ricorda che, secondo i dati del World Economic Forum, il 50% del Pil mondiale dipende dalla biodiversità. Per questo, nel 2021, La Financière de l’Echiquier ha iniziato a pubblicare l’impronta di biodiversità dei suoi principali fondi. «All’interno della nostra strategia a impatto sul clima, il nostro stock-picking poggia, oltre che su criteri Esg e finanziari, su una metodologia proprietaria che stima la Maturité Climat e la biodiversità delle aziende», racconta Olivier e aggiunge: «Abbiamo rafforzato i criteri relativi alla biodiversità e aggiunto due Obiettivi di Sviluppo Sostenibile legati alla biodiversità: l’Sdg 14 Vita sott’acqua e l’Sdg 15 Vita sulla Terra, oltre a quelli già inseriti per il Clima, l’Sdg 7 Energia pulita e accessibile e l’Sdg 11 Città e comunità sostenibili». Il gestore rivela la strategia di investimento: «Con l’aiuto della nostra matrice proprietaria cerchiamo di capire se l’azienda dipende e/o ha un impatto sulla biodiversità. In caso affermativo, ne valutiamo la roadmap e analizziamo le quattro pressioni che si esercitano sulla biodiversità», sottolineando l’importanza di sostenere soluzioni in linea con le esigenze dell’economia reale e di investire in aziende che forniscono soluzioni concrete, in aziende pionieristiche, e in aziende in fase di transizione che devono rafforzare le loro pratiche. «Investire in un’ottica di lungo termine permette ai gestori di approfittare del fattore tempo nell’implementazione della loro strategia», chiosa l’esperto.
biodiversitàet.analistfinanza sostenibileLa Financière de l’EchiquierLuc Olivierstudiericerche