Gestione finanziaria, ancora tanti gli stereotipi di genere
Porre le basi per favorire una maggiore inclusione femminile nella gestione finanziaria del patrimonio. È questo l’obiettivo del progetto di ricerca nazionale “Donne e Denaro: una sfida per l’inclusione”, avviata da Banca Widiba in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Lo studio è durato più di un anno e si compone di una parte qualitativa, con focus group che hanno coinvolto donne e consulenti finanziari, e una quantitativa su oltre duemila persone, cui hanno fatto seguito più studi sperimentali. L’analisi indaga le differenze di genere legate al denaro e i fattori che, ancora oggi, ostacolano le donne nella gestione del denaro, tra cui stereotipi di genere fortemente interiorizzati su questo ambito che influenzano atteggiamenti e comportamenti finanziari delle persone.
Dalla ricerca emerge che in Italia quasi una donna su tre non ha fonte di reddito, mentre le donne che hanno una fonte integrativa di reddito sono la metà rispetto agli uomini. Le donne si percepiscono capaci tanto quanto gli uomini nella gestione del denaro e di aver ricevuto pari nozioni di educazione finanziaria in famiglia, eppure un terzo valuta insufficienti le proprie conoscenze in ambito finanziario.
Inoltre, le donne sono più prudenti e restie a investire: il 50% non prenderebbe rischi contro il 35% degli uomini. Per le scelte di investimento, si affidano al consiglio di parenti e amici piuttosto che a professionisti del settore in misura maggiore rispetto agli uomini.
Infine, nella fase successiva del progetto, lo studio ha valutato il modo in cui i consulenti finanziari uomini scelgono portafogli di investimento per clienti donne rispetto a consulenti finanziarie donne. I risultati mostrano che i consulenti finanziari sono influenzati, in maniera inconsapevole, dagli stereotipi di genere nello svolgimento dell’attività di consulenza.
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