ET.analist / JP Morgan Asset Management: «Il futuro degli investimenti Esg»
ET.analist è lo spazio in cui ETicaNews raccoglie i contributi di analisti, asset manager e studiosi che fanno il punto su temi specifici del mondo della finanza sostenibile. Nel numero 30 (Finanza Sri, gli ultimi report degli analisti/ 30), è stata riportata un’analisi di Jennifer Wu, Global Head of Sustainable Investing di Jp Morgan Asset Management, su cinque motivi per cui il futuro degli investimenti Esg è nel lungo termine.
In questo contributo, Wu analizza i cinque motivi per cui il futuro degli investimenti Esg è nel lungo termine. Il primo è legato al fatto che la domanda è determinata dagli investitori. L’analista sottolinea che nel 2021 il patrimonio in gestione all’interno dei fondi che tengono conto dei fattori Esg è cresciuto del 55 per cento. «Ci attendiamo che la crescita degli investimenti Esg continuerà per tutto il 2022 e molto oltre. La forza di questa transizione verso gli investimenti deriva dal fatto che la domanda viene dal basso», scrive Wu. In secondo luogo, le nuove tecnologie aiutano i gestori dei fondi a tenere il passo con questo forte aumento della domanda di investimenti sostenibili. In particolare, l’intelligenza artificiale permette ai gestori di fondi di sfruttare la rivoluzione dei “big data”, che «consentono di comprendere meglio come le aziende vengono gestite in ottica Esg» e quindi «hanno portato a un drastico miglioramento della trasparenza societaria», ragiona l’autrice. Il terzo elemento sono le società che vengono incoraggiate ad agire: molte «comprendono già la necessità di intervenire sulle questioni Esg». Ma l’analista rimarca come l’«engagement degli investitori sia fondamentale», così come il ruolo dei governi, delle politiche di sostegno e delle normative. Quarto punto, la ricerca sugli investimenti verte sempre di più su risultati sostenibili e, spiega Wu, «per supportare la crescita nella gestione sostenibile degli investimenti, i processi della ricerca Esg continuano a essere sviluppati e perfezionati». Infine, la transizione energetica sta creando nuovi rischi e nuove opportunità: «Gli investitori stanno iniziando a prestare maggiore attenzione ai settori, ai Paesi e alle regioni dotati della resilienza e della competitività necessarie per prosperare durante l’attuale fase di transizione mondiale verso un futuro a basse emissioni», conclude.
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