L’Onu crea un panel per controllare le aziende sul clima
Le Nazioni Unite hanno creato l’“High-Level Expert Group on the Net-Zero Emissions Commitments of NonState Entities”, un panel di 16 esperti per verificare se gli sforzi delle aziende per frenare il cambiamento climatico sono credibili o solo greenwashing.
L’obiettivo dell’iniziativa è di controllare che gli impegni da parte di entità non statali, come imprese, investitori, città e regioni, siano trasparenti, credibili e sostenuti da solidi piani di implementazione, e di accelerarne l’attuazione. Tuttavia, il gruppo di esperti non pubblicherà i nomi delle singole aziende che non superano lo scrutinio per “svergognarle” pubblicamente.
Inoltre, entro la fine dell’anno, il gruppo formulerà raccomandazioni sulla scelta di standard e definizioni chiari e condivisi per gli obiettivi Net Zero; su come misurare e verificare i progressi; e su come tradurre tutto ciò in regolamenti internazionali e nazionali.
Il panel non controllerà solo gli impegni da parte del settore privato, ma anche quelli assunti da governi locali e regionali che non riferiscono direttamente all’Onu.
L’Expert Group è composto da esperti indipendenti e rispettati, provenienti da un gruppo eterogeneo di Paesi, ed equilibrato in termini di genere. É presieduto da Catherine McKenna, ex ministro canadese dell’ambiente e del cambiamento climatico dal 2015 al 2019, include anche Bill Hare, noto scienziato australiano del clima, Malango Mughogho esperta sudafricana di finanza sostenibile, e Zhou Xiaochuan, ex governatore della Banca Popolare Cinese.
L’iniziativa fa eco all’esplosione degli impegni ambientali e climatici da parte delle imprese verso il Net Zero, ma anche al diffondersi dei dubbi sulla credibilità di questi pledge. Diversi attivisti, esperti e think tank, infatti, hanno criticato la poca chiarezza dei piani di transizione delle aziende e sollevato il dubbio che gli obiettivi Net Zero stiano fuorviando consumatori, autorità di regolamentazione e azionisti.
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